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IL MIGLIORE E PEGGIORE. Totti e i 209 raggi di luce sui tetti dei Roma. Standing ovation per il capitano

Totti festeggia il gol

La sosta natalizia sembra non aver fermato l’ottimo ruolino di marcia della Roma di Luis Enrique. Il tecnico asturiano può ritenersi soddisfatto per la vittoria contro il Chievo Verona e può, finalmente, godersi le prime reti stagionali del suo capitano Francesco Totti. Il numero dieci romanista ritrova il feeling mancato per troppo tempo con il gol e guida la sua squadra alla terza vittoria consecutiva in campionato, offrendo ancora una volta una prova che vale il prezzo del biglietto. Buona la prestazione corale di un gruppo che, oggi più che mai, sembra aver ritrovato l’ottimismo e la fiducia del ritiro estivo di Riscone di Brunico e che, dopo l’amara sconfitta di Firenze, sembra essersi compattato attorno al suo mister e al suo famigerato “progetto“. Non è un caso ma, punti e gioco convincenti sono arrivati con il ritorno in campo di Totti, che con dedizione e altruismo si è, ancora una volta, messo al servizio della squadra e dell’idea di giocato tecnico-tattica dell’allenatore Luis Enrique. Sarà lui al temine della gara “the man of the match”: vederlo giocare è uno spettacolo, vederlo esultare in quel modo e con quella maglietta rende ogni tifoso romanista fiero di poter affermare ad alta voce “questo è il mio capitano”.

IL MIGLIORE:

Come detto in precedenza lo scettro del migliore in campo è anche questa domenica di Francesco Totti. Fuoriclasse d’altri tempi, uomo e campione d’esempio per un mondo del calcio marcio e malato, ma soprattutto, patrimonio e vanità della “romana gentae”. Contro il Chievo, quel ragazzotto di trentacinque primavere, regala giocate d’alta scuola, segna due gol su rigore, si carica la squadra sulle spalle e fa, come sempre, sembrare ogni cosa più semplice del dovuto. Vederlo giocare in lungo e largo sul rettangolo verde del suo stadio è un piacere: partecipa sempre all’azione, lancia e sventaglia palloni in quantità industriale, offre numerose giocate di tacco per liberare i compagni, colpo ormai fisso del suo numeroso repertorio. Totti con i due gol a Sorrentino ricorda agli uomini delle statistiche e dei numeri che sono 209 le segnature con un’unica casacca, la sua casacca, quella che per vent’anni ha indossato e onorato sempre da vero capitano e da grande uomo. De Rossi, guarda e impara cosa vuol dire donare un’intera carriera alla Roma!!!

IL PEGGIORE:

Se fino a qualche mese fa c’era l’imbarazzo delle scelta per la palma del peggiore in campo, da qualche gara la casella “dell’inguadabile” trova difficoltà ad esser riempita. Anche contro gli uomini di Mimmo Di Carlo, la formazione giallorossa è risultata positiva all’unanimità, senza far registrare prestazioni deludenti e preoccupanti. Cercando l’ago in un pagliaio forse la prova meno convincente va addossata a Jose Angel: il terzino ex Gjion non spinge e supporta la manovra offensiva, si preoccupa più di non sbagliare che di costruire gioco e, soprattutto, regala un paio di palloni alla festante Curva Sud. Non sarà una bocciatura però quella giovane spagnolo, ma un incentivo a far meglio e far ricredere chi lo voleva già con un biglietto di ritorno verso le asturie. Quando capirà il calcio italiano farà sicuramente meglio!!!

A cura di Nicolo’ Ballarin

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