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PAESE SERA. Luis Enrique: “A Bologna chiudiamo con la vittoria”

Luis Enrique

(L.Serafini) – Un Luis Enrique disteso ma comunque determinato, quello che si è presentato questa mattina in conferenza stampa, alla vigilia dell’ultima partita dell’anno contro il Bologna. La vittoria contro il Napoli è stata forse la giornata della svolta, quella del salto di qualità. “Abbiamo parlato dell’equilibrio delle due fasi, senza questo equilibrio è impossibile competere. In queste due partite abbiamo visto una Roma completa, mi aspetto lo stesso: che pensiamo a cosa dobbiamo fare noi. Se diamo la stessa importanza alle due fasi, attacchiamo tutti insieme e – spiega il tecnico – difendiamo tutti insieme, avremo molte possibilità di vincere. Ma, come sempre, c’è un avversario che fa la sua proposta e non è facile.

ORA IL BOLOGNA – Luis Enrique affronterà mercoledì sera, ore 20.45, Stefano Pioli l’allenatore che per molto tempo è stato accostato alla panchina della Roma. Il Bologna viene da una sconfitta sfortunata contro il Genoa, e il tecnico spagnolo non teme cali di tensione. “E’ più facile essere motivato contro una grande che contro un avversario che avrà grandi motivazioni. Ma è sempre una partita da tre punti, la chiave è avere la stessa ambizione”. Gli emiliani sono tatticamente simili al Napoli, ed inoltre stanno attraversando un buon momento di forma. E’ una squadra forte con la necessità di fare punti. Tutti e tre gli attaccanti sono bravi, mi preoccupa la loro qualità individuale, la consistenza difensiva, le loro ripartenze. E’ una partita per rinforzare quelle precedenti, sarebbe una buona fine di anno se battiamo il Bologna“.

I SINGOLI – Una vittoria della collettività, quella maturata domenica sera contro il Napoli. Una vittoria arrivata però, anche grazie a prestazioni importante da parte di alcuni singoli, su tutti Erik Lamela. Con lui succede qualcosa di diverso e succedono cose gradevoli. Ha 19 anni, tantissima fame, adesso Lamela può giocare come terzino, difensore centrale, perchè ha la fame e la voglia di farlo. Mi piacerebbe tantissimo vedere Lamela come interno, in futuro non lo scarto che possa giocare più a centrocampo perchè ha qualità, salta l’uomo…”. Di livello anche la prestazione di Fabio Simplicio, passato da non convocato per il ritiro di Brunico, a uomo decisivo in più di un’occasione. “Quando vedo un calciatore che, facendo il suo lavoro, può mettersi nella formazione non ho alcun problema a modificare il mio pensiero. E’ un esempio per noi, è un calciatore che per me è una sorpresa, non credevo fosse così forte. Sono contento per lui”. Per tanti che stanno facendo bene, rientrando nel progetto di Luis Enrique, c’è un giocatore che non trova spazio ormai da tempo: Marco Borriello. “E’ nella rosa, sta facendo il suo lavoro. Ogni settimana vedo un grande miglioramento, questa è una domanda per la società. Il mio obiettivo è ottenere il massimo rendimento dalla squadra e dai giocatori”. Marco Borriello è stato uno dei pochi a non aver mai goduto della rotazione di uomini messa in atto da Luis Enrique. Prima criticata, ora improvvisamente appare come il maggior merito del tecnico spagnolo. “Una squadra è più forte con 20 giocatori che sanno di poter giocare. Quasi sempre giocano 5-6 giocatori che sono chiavi per la squadra. Ma se questi 5-6 non sono a livello giusto, giocheranno altri. Ci sono allenatori bravissimi che fanno sempre le stesse scelte, altri che facciamo dei cambi”.

LA DEDICA – Non era mai accaduto di sentire Francesco Totti dedicare, a caldo, una vittoria ad un allenatore. Il tecnico spagnolo sorride, ma non si sbilancia troppo. “L’allenatore deve essere coinvolto dai giocatori e viceversa. Ho sempre detto le stesse cose a voi: ho un rapporto con tutti i giocatori, quando succede qualcosa ci parliamo nello spogliatoio ma chi deve portare la nave sono io. Così dobbiamo andare avanti. A me piacerebbe di più fare la dedica ai tifosi, che sono quelli che portano l’amore e il tifo sempre fedele. Tutti insieme siamo più forti, senza dubbio”.

 

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