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GAZZETTA GIALLOROSSA. Massimo Giannini (La Repubblica): “Il progetto americano è affascinante. Totti? Baldini su di lui non aveva torto. De Rossi? Venderlo sarebbe un delitto”

Massimo Giannini

Contattato telefonicamente dalla redazione di Gazzettagiallorossa.it, il vice-direttore di “La Repubblica”, Massimo Giannnini, ha parlato della nuova società, dello stadio, dell’interessamento del fondo cinese, di Totti e del rinnovo di De Rossi. Ecco le sue dichiarazioni:

Sulla nuova società e sul progetto degli americani:

Il progetto è sicuramente affascinante, anche perchè è la prima volta che in Italia viene fatta una cosa del genere. Molto positivo è il fatto di voler scommettere sulla costruzione del nuovo stadio, sulla scia dell’esperienza della Juventus, che ricostruirebbe radicalmente l’immagine societaria e creerebbe un nuovo rapporto fra la società ed i tifosi. Oltre che per la Roma, sarebbe una svolta importante per tutto il calcio italiano, in quanto a progetti del genere paesi come Spagna ed Inghilterra sono abituati da anni. Molto positive sono anche l’idea dello svecchiamento della rosa, l’idea di un calcio un po’ diverso e quella di una squadra, allenata da un tecnico giovane ed ambizioso, che giochi per far divertire e che metta in primo piano lo spettacolo a discapito, a volte, del risultato. Per quanto riguarda le note negative, la prima è il fatto che un progetto del genere richiede molta pazienza, una pazienza che fra i tifosi sembra arrivata al limite. La seconda riguarda la scelta dei giovani, positiva da un lato, ma rischiosa dall’altro: infatti i giovani molto spesso pagano il prezzo dell’inesperienza, non hanno una mentalità vincente e mancano di disciplina dal punto di vista tattico”.

Sul fondo cinese…

“I cinesi prima sembravano un’ipotesi, invece ora sono qualcosa di più concreto. Siamo stati i primi sul nostro quotidiano a far uscire la notizia, in quanto ho parlato personalmente con Fiorentino il quale mi ha rivelato che l’interesse dei cinesi è forte, anche per quanto riguarda più del 20% della società, sia per una questione di business sia per una questione di turismo: infatti oltre ad esportare il marchio Roma in Cina, i proprietari del fondo vorrebbero creare un grande flusso di turismo fra la Capitale e Pechino. Ma bisogna tener conto che gli americani vogliono mantenere la quota azionaria più alta della società, ma un loro ingresso nella Roma, anche con il 20% delle azioni, sarebbe un fatto più che positivo in quanto arriverebbe altro denaro. Denaro, che fino a questo momento, per quanto riguarda gli americani, non è che ne abbiano investito molto“.

Su Luis Enrique…

“Luis enrique ha una certa idea di gioco e si vede, un gioco offensivo e più votato allo spettacolo e meno al risultato finale. Dovendo fare i conti con una rosa che è quello che è, composta si da buoni giocatori, ma non da fuoriclasse, l’idea di gioco all’inizio sembrava fine a se stessa, sembrava quasi una “ragnatela” alla Liedholm, solo che all’epoca era un’innovazione. La Roma la mette in pratica in maniera troppo lenta e con scarsa finalizzazione offensiva. Nelle ultime partite la Roma è cresciuta, ma la doccia fredda di Udine è arrivata per la troppa sperimentazione, pecca principale di Luis Enrique. La sperimentazione in una prima fase poteva andar bene, ma ora bisogna ancorare la squadra ad un gruppo, almeno nei ruoli chiave come la difesa, e confermarla una volta che ha acquistato una certa fisionomia”.

Su De Rossi…

Vendere de Rossi da un punto di vista societario sarebbe un delitto. Già vendere Mexes è stato uno scandalo ed è arrivato grazie ad una gestione, quella dei Sensi, che è stata una rovina totale. Se andasse via sarebbe grave e sarebbe importante restasse. In squadre in cui si comincia a perdere il contatto con le radici è importante che vi siano delle bandiere. Dal punto di vista tecnico poi, se le richieste di De Rossi dovessero essere eccessive ben venga una cessione, ma non per pochi spicci: Daniele è un giocatore che se deve essere venduto va venduto a peso d’oro. Ed in caso di cessione, al suo posto sarebbe obbligatorio acquistare un centrocampista di pari livello se non più forte. La qualità del giocatore è un patrimonio e quest’anno lo vedo tornato agli splendori di 2-3 anni fa“.

Su Totti…

Totti può essere al centro del progetto facendo da “chioccia” ai giovani. Poi l’anagrafe è una cosa che non si può aggirare e dire che Totti rappresenti il futuro è fantasia. E’ importante che rimanga fin quando può giocare, perchè con lui in campo la Roma gioca ed è importante la sua presenza sia per il carisma sia perchè quando gioca fa la differenza. Come vede le geometrie di gioco lui in italia, e forse a livello internazionale, non le vede nessuno“.

Sulla polemica Totti-Baldini…

Nella polemica con Baldini sono stati fatti vari errori. Baldini non aveva detto una cosa sbagliata, non era quel tipo di pigrizia che hanno inteso tutti, è una pigrizia mentale, perchè Totti pur essendo un campione, non è mai stato fino in fondo il numero uno che prende in mano la squadra nei momenti di difficolta. E’ un campione, ma non un leader. Ma non è questo il vero punto debole di Totti. Il suo vero lato debole è che non ha la forza caratteriale di assumere su di se l’intera responsabilità di prendersi la squadra sulle spalle nei momenti avversi.  Ha quelle tratti caratteriali tipici di noi romani. Se la partita è in discesa si esalta e gioca benissimo, se la partita è in salita difficilmente scuote i compagni e non si mette quasi mai in regia per rimettere la partita sulla retta via. Tolto ciò rimane un fuoriclasse, che molto spesso ha giocato anche in condizioni fisiche precarie e che nelle partite decisive è sempre stato fondamentale, segnanodo gol magnifici e pesanti come quelli al Real, alla Juve o nei derby“.

Un pronostico per questo campionato:

Se gioca come ad Udine la Roma arriva nella parte bassa della classifica. Se riesce a darsi un’assestata e Luis Enrique riesce a trovare un impianto di gioco ed un’ossatura alla squadra può puntare alla zona Uefa. Lo scudetto per quest’anno dobbiamo dimenticarcelo completamente. La Champions non mi sembra alla portata di questa Roma”.

A cura di Edwin Iacobacci

 

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