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GAZETTA DELLO SPORT Precari d’Italia Balotelli e Osvaldo: attacco al posto fisso

Osvaldo e Balotelli
(M.Cecchini) –Precari di tutto il mondo unitevi. Programma troppo ambizioso? Probabile. Ma in un’Italia reale in cui il lavoro ormai fatica a stabilizzarsi, tocca a Cesare Prandelli dare certezze a un gruppo di eroi del fine settimana che hanno scoperto l’ansia da mancata certezza dal posto fisso. E allora nessuna meraviglia che alcuni dei sicuri titolari azzurri – pensiamo a Daniele De Rossi – improvvisamente nel proprio club abbiano conosciuto le malinconie della panchina. Ma se la cifra di ogni Nazionale spesso è rappresentata dall’attacco, tutto questo cresce di prospettiva se si pensa che il tandem destinato domani a sfidare l’Armenia sarà composto da Mario Balotelli e Pablo Daniel Osvaldo, ovvero due punte che nelle loro società – Manchester City e Roma – non sono più sicure di essere veramente indispensabili.

Bad Boy Impressioni sul loro stato d’animo? Positive. L’ex interista, prima del decollo per l’Armenia, entra nella cabina di pilotaggio per uscirne felice come un bimbo. Il romanista legge un libro dal titolo inquietante, «Dalle terre estreme» di Jon Krakauer, da cui è stato tratto il film diretto da Sean Penn, «Into the wild», che racconta la storia di Christopher Johnson McCandless, morto in Alaska al termine di un lungo viaggio per staccarsi dalla famiglia e da una società ipocrita e consumistica. Insomma, ognuno con i suoi gusti, ma i precari sanno ancora sorridere. Eppure le difficoltà non mancano. Balotelli in questa stagione, vittima della robusta concorrenza rappresentata da Tevez, Dzeko, Aguero, finora dal primo minuto ha rimediato un paio di presenze in Premier e una nella Supercoppa inglese, mentre la Champions (dove pure ha segnato su rigore contro il Borussia Dortmund) l’ha assaggiata solo da comprimario. Morale: si è parlato di lui più per le storie extra-campo (le discussioni con Mancini, il vizio del fumo, le solite trasgressioni femminili, la riconciliazione con la Fico, il figlio in arrivo) che per le prodezze di cui sarebbe capace. Non a caso Prandelli lo ha stimolato così: «Dimostri di essere un campione».

«Tante stupidaggini» L’altra faccia della medaglia dista da lui due file e un corridoio, non porta creste ma i capelli raccolti in una «cipolla» che spicca quasi come gli occhiali a montatura nera. Si tratta di Osvaldo, ovvio, che pur essendo il capocannoniere della Roma (finora ha segnato 3 gol), domenica è finito in panchina con l’accusa di non allenarsi bene. Una sorpresa per un giocatore etichettato come zemaniano doc e sul quale – dopo averlo escluso – lo stesso boemo ha speso parole al miele: «Dopo Totti, è il giocatore tecnicamente più forte». Ieri, parlando con amici che erano andati a trovarlo a Coverciano, l’italo-argentino ha detto «di avere sentito tante stupidaggini» sul caso scoppiato contro l’Atalanta. Possibile, ma di sicuro adesso la rivalità con Destro – che Prandelli stima parecchio – è tornata a riproporsi anche in Nazionale, mettendo il pepe della concorrenza sulla partita di domani.

Incroci Meno di tre mesi fa Osvaldo diceva: «Magari mi ritrovassi a far coppia in azzurro con Balotelli». Ecco, il momento sta arrivando, visto che anche ieri il c.t. li ha provati prima a parte, facendoli lavorare agli incroci e al tiro in porta, e poi li ha inseriti nella partitella in quella che dovrebbe essere la squadra titolare, spostando quindi Destro e Giovinco (altri due che ogni domenica devono sudarsi il posto nella Juve e nella Roma) a fare lo stesso lavoro. Come dire, le gerarchie sono chiare, perciò Osvaldo e Balotelli possono scaldare i motori per lanciare un segnale importante anche ai loro «datori di lavoro» nei club. Quale? I precari dell’attacco azzurro chiedono il posto fisso. E senza neppure bisogno di scomodare i sindacati.


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