
(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle di Roma-Milan, match della 37.a giornata di Serie A:
SVILAR 7 – Prosegue la sua stagione salvifica con un altro grande intervento, in uscita su Leao, che blinda il successo giallorosso in una serata strana ma trionfale. L’impressione è che il calore dell’Olimpico non gli sia indifferente e che possa agevolare il tanto agognato rinnovo.
CELIK 6,5 – Traballa un pochino troppo nel primo tempo, forse poco aiutato da Soulé nel contenere gli inserimenti di Jimenez e la qualità di Joao Felix. Cresce giocando da terzino puro nella ripresa, annullando quasi totalmente Leao e salvando la porta con un bell’intervento in chiusura su Pulisic. Tra i miglioramenti assoluti dell’era Ranieri.
MANCINI 7 – Definirlo decisivo è poco: segna il gol del vantaggio giallorosso e innervosisce (con le buone) Gimenez costringendo il messicano ad una reazione folle che lascia il Milan in 10. In tanti ancora non hanno capito quanto sia scomodo e rognoso il capitano giallorosso, che chiude tra gli applausi.
NDICKA 6,5 – Va detto che quando il Milan si fa sotto non mette quasi mai in affanno l’ivoriano. Intoccabile, coriaceo, insostituibile, riesce a contenere il dinamismo di Pulisic con serenità, così come le sovrapposizioni mai pericolose di Musah.
SOULE’ 6,5 – Da seconda punta, più stretto dentro il campo, fa inevitabilmente più fatica ma quando è ispirato sa essere ispirato da ogni zona. Dribbling e superiorità numerica non mancano mai dalle sue parti, così come il tentativo di mettere palloni invitanti per i compagni. Peccato non aver trovato la via del gol in un paio di potenziali occasioni.
CRISTANTE 7 – Vuoi o non vuoi è il miglior giocatore dell’ultimo mese, a suon di prestazioni di sostanza e anche reti importanti. A Bergamo la sua zuccata non ha portato il pareggio sperato, mentre questa sera la botta col destro nell’angolo vale il doppio vantaggio e la fine delle ostilità. Se mai dovesse essere Gasperini merita forse un’altra chance. Da mezzala una seconda giovinezza.
PAREDES 7 – Rispolverato dalla soffitta, dopo discorsi legati ai 2 milioni da versare al Psg, torna in cabina di regia e ne giovano tutti. Ovviamente a strappare applausi è la punizione da manuale che tira nella ripresa, che sblocca definitivamente la gara e che regala tre punti pesantissimi, che valgono l’Europa. Anche con i suoi ritmi, con le sue difficoltà, ha un calcio in testa che altri non possono nemmeno immaginare. L’unico vero direttore d’orchestra presente in rosa.
KONE 7 – Strapotere fisico e tecnico, ritrovando quel ruolo da incursore che proprio non guasta. Dove lo metti sta bene, tra duelli vinti e palle recuperate. Anche nel coprire la palla e nel guadagnare falli è un vero maestro.
ANGELINO 6,5 – Su e giù ancora con tanta benzina nelle gambe. Anche sul 3/1 mette lo zampino, confermando il suo peso specifico nella manovra offensiva. Dopo un periodo di appannamento la gamba è tornata a girare e tutta la squadra ne giova.
SAELEMAEKERS 6,5 – Ranieri aveva giustificato la sua assenza per il mancato duetto con Dybala. Stasera pur organo dell’argentino si disimpegna bene sia a tutta fascia che da esterno alto a sinistra, nel secondo tempo, quando la superiorità numerica impone una trazione più offensiva. Non sarà indispensabile ma averlo non guasterebbe.
SHOMURODOV 6,5 – L’impegno è sempre encomiabile, a suon di chilometri percorsi e pressing portato. Meglio nella ripresa quando la squadra alza il baricentro e mette alle corde il Milan. A differenza di Dovbyk la sua gara non si giudica solo di gol ma anche dal gioco associativo che propone. Manca un pizzico di qualità per esser davvero incisivo.
-Subentrati-
dal 77′ RENSCH 6 – Sostituisce Soulé con il compito di dare maggiore sostengo a Celik sulla fascia. Ha gamba e si fa trovare pronto anche in ripartenza.
dal 77′ GOURNA-DOUATH 6 – Niente di speciale, ma l’impressione è che quando ci sia da giocare duro e non lasciare spazi agli avversari, la sua fisicità può essere un fattore.
dal 84′ BALDANZI S.V. – In avanti per portare palla e dare fastidio.
dal 84′ EL SHAARAWY 6 – Entra nell’azione del terzo gol giallorosso, prima servendo Angelino e poi sparando la prima ribattuta su Maignan.
ALL. RANIERI 500 – Si può già fregiare sul petto della coccarda del miracolo, con 66 punti ottenuti dopo essere arrivato in un mare di guai. La qualificazione europea (almeno la Conference) è già certa e senza sbagliare a Torino si può tornare comodamente in Europa League. L’abbraccio dell’Olimpico è strameritato così come il tributo dei giocatori a fine partita. Un grandissimo uomo, un magnifico allenatore, un romanista d’acciaio.