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IL MESSAGGERO Roma, week end della verità

Totti
Totti

(U. Trani) «Boh… Aspettiamo, vediamo». Totti conferma di essere ancora di attesa. Almeno a sentirlo rispondere a Thomas, il tifoso svedese che lo ha incontrato al “Bernardini” per mostragli il maxi tatuaggio sulla schiena (in primo piano il capitano che esulta e sullo sfondo il Colosseo) e gli ha chiesto l’aggiornamento quotidiano sul rinnovo. Pure se il vento non sembra più contrario, dentro e fuori Trigoria, nulla è insomma cambiato. Perché nessuno gli ha comunicato niente. Né da Boston né dalla sede. Francesco, però, presto saprà. Magari la prossima settimana, dopo la partita di Marassi contro il Genoa (lunedì alle 19) e quindi prima della gara casalinga contro il Chievo (domenica 8 maggio).

PRIMO STEP Baldissoni, spostatosi ieri con Zanzi a Milano per l’assemblea della Lega di serie A, parlerà presto con Totti. È probabile che lo faccia tra oggi e domani. Lo informerà sull’esito del vertice negli Usa, in cui il dg e Zecca hanno relazionato Pallotta sulla questione. Il capitano sarà preinformato sulla decisione presa dal presidente che, da qualche giorno, sarebbe pronto al ripensamento, concedendo l’ultimo anno di contratto al calciatore. Che, dal canto suo, vuole comunque sentire personalmente il presidente e conoscere il motivo dell’improvvisa virata. Anche perché Francesco, negli ultimi mesi, ha sentito troppi discorsi sul suo modo di vivere la Roma: critiche e malignità per tutti i gusti. Spesso è stata tirata in ballo la sua professionalità. Più che l’aspetto economico, gli interessa tutto il resto. Tanti hanno parlato, a sproposito. E lui, prima dimettere la nuova firma, vuole che ci sia chiarezza. Quella chiesta nell’intervista prima di Roma-Palermo che gli è costata la punizione di Spalletti (lo escluse dalla lista dei convocati a poche ore dal fischio di inizio).

PESSIMA GESTIONE La questione, a questo punto, va definita in fretta, anche per dedicarsi al rafforzamento della rosa per la stagione che verrà. Lo stesso presidente si è reso conto che la comunicazione non ha funzionato in queste settimane e, quando la storia sarà finita, ne chiederà conto a chi se n’è occupato. Ecco spiegato il nervosismo sulla telefonata, subito smentita dal club giallorosso, di Pallotta a Totti da Boston. Chiamata che, a quanto pare, non ci sarebbe mai stata. Si è arrabbiato ildg, tirato in ballo nella vicenda come interprete, e non ha gradito nemmeno il capitano.

«TORNIAMO A CASA» L’Olimpico, per l’ultima partita casalinga, tornerà a riempirsi. Buona la prevendita per Roma-Chievo, con quasi 20.000 biglietti già acquistati, anche perché c’è chi, non avendo ancora avuto la certezza che Totti resti pure l’anno prossimo, vuole comunque essere allo stadio per l’eventuale saluto al capitano. Ma soprattutto diversi gruppi della Sud riprenderanno il loro posto in curva (non sono più rientrati dopo la gara contro la Juve del 30 agosto), magari restando in silenzio. Così hanno fatto sapere, con una nota diffusa via Internet, confermando la loro presenza domenica 8 maggio e anche nella prossima stagione: «…è già certo che, barriere o non barriere, il prossimo anno i Fedayn e gli altri gruppi che seguiranno questa decisione, torneranno a ripopolare la Curva Sud, abbonandosi nuovamente. Non si segue la campagna acquisti-cessioni, non c’è Totti o Pjanic o Nainggolan o Pallotta, se restano o se ne vanno a giustificare un amore che nasce con la Roma nel 1927. L’atto di fede lo si fa perché si è convintamente, profondamente, incessabilmente romanisti. Al di là di tutto il bene ed il male. Conta solo la As Roma. Adesso la palla passa al Prefetto e al Questore, vediamo chi sa essere coerente, serio, civile e democratico….NOI TORNIAMO A CASA!».

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