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CORRIERE DELLA SERA La città giallorossa protesta contro gli ”aiutini” alla Juve

Via Allegri

(G. Piacentini) – La protesta corre sulweb e tra le onde radio delle tante trasmissioni che a Roma parlano di calcio. La pazienza dei tifosi romanisti nei confronti delle istituzioni calcistiche, già messa a dura prova dalle continue squalifiche dei settori dello stadio Olimpico, sembra essere finita nel momento stesso in cui l’arbitro Rizzoli non ha fischiato il calcio di rigore in favore del Torino nel derby contro la Juventus. Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di post su Facebook, di hashtag su Twitter e di telefonate nelle radio private per dimostrare il proprio dissenso.

I toni non sono quasi mai british e la sostanza è sempre la stessa: i tifosi giallorossi si sentono, per l’ennesima volta, non solo defraudati per quelli che reputano evidenti favori arbitrali a favore della Juventus, ma anche presi in giro per quello che succede fuori dal campo. Gli«aiutini» tirati in ballo da Francesco Totti proprio alla vigilia della gara contro i bianconeri e il «sistema italiano » che secondo Morgan De Sanctis «rende la Juventus ancora più forte di quello che è in realtà»trovano terreno fertile nell’immaginario romanista. Sul (virtuale) banco degli imputati finiscono tutti: l’arbitro Rizzoli è senza dubbio quello più bersagliato. Su di lui spuntano resoconti dettagliati degli arbitraggi pro- Juve nel corso degli anni. Ma il fischietto che rappresenterà l’Italia al prossimo Mondiale, che è stato difeso a spada tratta da designatore arbitrale Stefano Braschi, non è il solo «colpevole».

Un gradino sotto ci sono Antonio Conte, che «non riesce ad ammettere nemmeno sotto tortura che quello su El Kaddouri era rigore» e i giornalisti dei salotti televisivi che, secondo i tifosi romanisti, sono sempre troppo accondiscendenti nei confronti degli juventini. Non la passa liscia nemmeno il tecnico granata Giampiero Ventura, troppo morbido nelle dichiarazioni del post partita. I tifosi romanisti ricordano come durante Roma-Torino dello scorso anno abbia preso a cazzotti la panchina per un episodio meno evidente rispetto al rigore non sanzionato domenica. Per tutti questi motivi i più attivi tra i sostenitori romanisti si sono dati appuntamento sabato mattina sotto gli uffici della Figc per una manifestazione, veicolata attraverso i social network e chiamata #MoBasta, «spontanea e civile contro chi sta rubando il sogno tricolore alla Roma».

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