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IL MESSAGGERO «Roma, avanti senza calcoli»

Aurelio Andreazzoli

(U. Trani) – «Tutte le tabelle che possiamo fare valgono meno di zero. Non mi interessano. Conta solo battere la squadra di Donadoni». Aurelio Andreazzoli va sul classico. Il futuro della Roma è adesso, cioè la gara con il Parma, stasera all’Olimpico. Per allungare la serie positiva, 10 punti nelle ultime 4 gare, e recuperare sulle rivali. Senza pensare al terzo posto. «L’altra settimana eravamo a meno cinque, ora la distanza è di nuovo aumentata». Il Milan è a più 7. «E noi siamo andati un pò in depressione. Avevamo fatto una tabella e invece dovevamo sapere che pareggiare a Udine era un risultato che ci poteva stare. Se io mi metto a parlare di Champions in questo momento sono poco credibile. È lontana e ci sono tante squadre davanti. Se elenco altri obiettivi, considerati minori, posso essere frainteso oppure tacciato di uno che si accontenta. E non è cosi. Nè ho voglia di deprimermi, io…».

UN PASSO ALLA VOLTA –Dunque, c’è solo il Parma. «Anche per me. Non penso ad altro». Un passo indietro rispetto all’autocandidatura per la prossima stagione in un momento di assoluta sincerità alla vigilia della partita di Udine. «Io ho il contratto per altri tre anni e il mio futuro è la Roma. Gli obiettivi che avevo in testa un mese e mezzo fa sono raggiunti nella quasi totalità». Nessuno si deve concedere distrazioni. «Ai giocatori ho detto che questa gara è estremamente importante. Da vincere. Nel rispetto del nostro lavoro e dei nostri tifosi che hanno una grande aspettativa. E della classifica». Senza snobbare l’avversaria, anche se in trasferta ha perso 9 volte su 14. «A me piace per come sta in campo, è sempre ordinata, ha giocatori che possono decidere la gara. Fuori casa ha fatto un pò più di fatica, ma all’andata abbiamo subito tre reti e quindi questo qualcosa vuol dire sempre».

I SINGOLI– Se Totti raggiungerà Rivera, 527 presenze in A e nona posizione, De Rossi timbrerà il cartellino per la trecentesima volta. Il vicecapitano è alla ricerca di se stesso e del ruolo: «L’ideale era la soluzione che avevamo trovato con Pjanic che ora non c’è. A Udine Daniele ci ha dato un equilibrio difensivo molto importante. Poi sul possesso ha avuto le stesse difficoltà di tutti i calciatori in campo, compresi quelli dell’Udinese». Insomma anche Andreazzoli non lo considera regista. «Può stare in due zone, ma non è sempre facile fare l’uno e l’altro». Difende in pubblico Osvaldo. «Lo giudichiamo per l’occasione che non ha sfruttato nel recupero, ma anche altri hanno tirato dalla stessa posizione non avendo successo. In settimana si è allenato come i suoi compagni, ha profuso energie a volontà». A Florenzi riconosce «la grande duttilità».

IL DERBY – «È inopportuno già parlare della sfida con la Lazio» chiarisce Andreazzoli. «Giocare il lunedì sera non lo considero nè un vantaggio nè uno svantaggio. Ora abbiamo due gare, so che le attese per questo evento sono molte, per noi è importante e probabilmente decisivo. Ma mi interessa solo come riusciremo a presentarci a quella data. Mi auguro bene, battendo il Parma e il Palermo». Sul bluff dello sceicco non si intromette: «Ho sempre detto che il problema non riguardava assolutamente l’area tecnica ma altri settori. Non ci ha mai coinvolto, nemmeno ora. Ne prendiamo atto, ma non ne ho mai sentito parlare dentro lo spogliatoio».

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