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CORRIERE DELLA SERA. Totti: “Sono pronto per giocare”

Francesco Totti a "C'è posta per te"

(G.Piacentini) – Via Tiburtina, periferia est di Roma. Fuori dagli studi di Mediaset c’è una folla di ragazzine e mamme in attesa di una chiamata per varcare i cancelli e partecipare, come pubblico, alle registrazioni di alcune trasmissioni televisive. Tra un pullman di figuranti e l’altro, Francesco Totti arriva a bordo della sua Smart nera in compagnia di Vito Scala intorno alle 16.30 e, forse per la prima volta nella sua carriera, passa quasi inosservato.Jeans e giacca di pelle, la forma è smagliante come se dovesse scendere in campo, ma la sua partita ieri l’ha giocata negli studi di «C’è posta per te», trasmissione che andrà in onda questa sera su Canale 5 e della quale Francesco è ormai un habitué. Dentro c’è un gruppetto di persone che lo aspettano per qualche foto, i soliti autografi o semplicemente per chiedergli come sta. C’è un bambino con una tuta giallorossa. È il momento buono per qualche domanda sulle sue condizioni fisiche e sul suo ormai certo rientro in campo nella prossima partita casalinga della Roma contro il Lecce. Manca da quasi due mesi, e non può essere un caso che senza di lui siano arrivate (compresa quella in Europa League a Bratislava, ma lì finì in panchina per scelta tecnica) quattro delle cinque sconfitte subite fin qui dalla formazione giallorossa.

Totti, come si sente?

«Bene, sono pronto per il rientro».

Domenica 20 arriva il Lecce: tornerà titolare? (ride)

«Questo non lo so, bisogna vedere se Luis Enrique mi farà giocare. Io comunque sono a disposizione. Ho ricominciato ad allenarmi con la squadra all’inizio della settimana e continuerò a farlo anche la prossima. L’infortunio è completamente superato».

Con il Lecce saranno passati 50 giorni dalla sua ultima partita, eppure ha provato a recuperare per il derby che si è giocato solo due settimane dopo lo stop. Come mai ci è voluto tutto questo tempo per guarire?

«Ho provato a recuperare per la gara con la Lazio perché dopo i primi esami la lesione non si vedeva. Per questo c’era speranza e io volevo esserci».

E poi?

«Poi ci siamo resi conto che era impossibile recuperare e dagli esami si è capita meglio l’entità della lesione, quindi abbiamo evitato di forzare e ci abbiamo messo il tempo giusto».

Qualche giorno fa ha compiuto gli anni Del Piero..

. «Alex è un amico, gli ho fatto gli auguri e mi fa piacere che lui mi abbia voluto ringraziare pubblicamente. Noi ci sentiamo spesso, non abbiamo bisogno di queste occasioni per parlarci».

Voi due siete le ultime bandiere del calcio italiano, eppure la Juventus non lo ha trattato benissimo…

«Non me l’aspettavo un trattamento del genere da parte della società bianconera. Alex certamente non lo meritava, ma il calcio è così».

Vuol dire che non c’è gratitudine?

«Si sa che quando non servi più si dimenticano di te».

Cosa pensa della sentenza del processo di Napoli su Calciopoli?

«Preferisco non commentare, è meglio. Anche perché io mi ero già esposto all’epoca sul fatto che sarebbe finita in questo modo. E venni pure multato…».

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