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Conferenza stampa, MOURINHO: “Pellegrini out, Smalling quasi. Lukaku e Dybala titolari. Totti? Non sono nessuno per chiedergli di tornare” (VIDEO)

Oggi torna a parlare José Mourinho. Intorno alle 14:30 l’allenatore della Roma è intervenuto in conferenza stampa direttamente dal centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria per rispondere alle domande dei cronisti alla vigilia della gara contro l’Empoli, in programma domani alle ore 20:45. Ecco le sue dichiarazioni.

Che squadra si aspetta di fronte?
“L’importante non è la partenza ma la fine, sono sicuro che l’Empoli non è in crisi perché è ultimo, non è quello il loro potenziale e non finiranno così la stagione. Mi aspetto una squadra tranquilla e con ambizione. Abbiamo vinto quattro partite su quattro con loro, ma sono state tutte difficili. Sono una squadra organizzata, che sta giocando in modo diverso, ma può tornare alla base dell’anno scorso. Abbiamo lavorato con rispetto verso loro e con l’ambizione di vincere la prima partita”.

Prima dell’arrivo di Lukaku aveva detto che questa squadra potesse lottare tra il quinto e l’ottavo posto, ora cambia qualcosa? Come sta Smalling?
“Siete sempre negativi, noi siamo più positivi. Smalling è fondamentale per noi, ha una maturità che prima di iniziare a parlare degli errori fatti sa perfettamente analizzare se stesso, è molto facile comunicare con lui. Penso che domani non sarà a disposizione, vediamo l’allenamento odierno, magari torna in extremis per la panchina e per aiutare in caso di necessità, ma ci sono grandi possibilità che non giochi. Ovviamente è diverso parlare prima e dopo la chiusura del mercato. La Roma ha preso due attaccanti di livello, è praticamente impossibile avere giocatori come Lukaku e Azmoun con le nostre difficoltà. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra. Nelle prime due partite abbiamo giocato con Belotti ed El Shaarawye non avevamo cambi, nella terza Lukaku ha giocato 15 minuti e adesso vogliamo migliorare. Abbiamo bravi attaccanti, Azmoun è arrivato in una condizione molto difficile dopo l’infortunio e senza allenamenti, ma ha lavorato molto per avvicinarsi a una condizione buona. Quando c’è Dybala abbiamo sempre un po’ di paura, ma anche con la speranza che possa darci una mano importante. Belotti ed El Shaarawy hanno fatto un grande sacrificio, hanno giocato al limite della stanchezza. Ora siamo positivi, i giocatori sono arrivati l’altro ieri, abbiamo bisogno di allenamenti e partite per migliorare, ma sono contento per i giocatori che ho. Piazzamento? Il mio obiettivo è vincere domani e l’altro obiettivo sarà vincere la prossima. Voglio vincere tutte le partite”.

La Roma ha giocato quasi 110 partite nelle ultime due stagioni, c’è qualche possibilità che alcuni dei giocatori del gruppo storico accusi fatica e tensione in virtù dello sforzo degli ultimi due anni?
“Abbiamo giocato 2 finali europee, il primo anno abbiamo giocato una quindicina di partite, il secondo idem. Non penso che sia un crimine, ma una cosa molto importante per la gioia di una città e per l’autostima dei giocatori e del gruppo. Alla trentesima giornata eravamo terzi l’anno scorso, abbiamo giocato contro il Feyenoord e il Leverkusen e siamo andati in finale, ma ci sono stati gli infortuni di Smalling e Dybala e alcuni giocatori come Matic non potevano giocarle tutte, quindi siamo arrivati stanchi. Dal punto di vista della quantità ne abbiamo meno rispetto all’anno scorso, siamo 20 più i ragazzi della Primavera, che per me non sono un problema ma un’opportunità. Sono felice quando aiuto questi ragazzi e possono diventare importanti per noi. Non abbiamo quantità di altissimo livello, ma moltissima qualità. Quando siamo tutti disponibili e in grande forma, e sono convinto che ci arriveremo, penso che siamo una squadra veramente forte. Quando abbiamo dei problemi dobbiamo essere tranquilli ed equilibrati. Ci servono dei punti però, ne abbiamo fatto uno su 9 e ora vogliamo farne di più. Siamo consapevoli del potenziale e dei problemi che abbiamo, ma lavoriamo con tranquillità”.

Come stanno gli altri? Dybala e Lukaku quanta autonomia hanno?
“Al momento Pellegrini è fuori, Smalling anche secondo me, ma magari succede qualcosa di positivo nell’ultimo momento. Mancini? Ringrazio Spalletti, ha fatto tanti anni da allenatore di club e ha capito che quando uno è infortunato per la seconda partita si può mandare a casa. Lo ha fatto con Mancini, Pellegrini e penso con giocatori di altri club. Questo tipo di sensibilità è positiva per noi allenatori di club. Mancini? Penso che giocherà. Siamo rimasti in 9 a Trigoria, ma 7 erano infortunati. Non siamo andati in vacanza e abbiamo lavorato con Belotti, Azmoun, Svilar, Boer e quelli della Primavera. Noi siamo così e moriremo con questa professionalità. Abbiamo lavorato tutti insieme solamente ieri, ma sono disponibili per giocare. Dobbiamo gestire intelligentemente la gara, prendendo anche qualche rischio, ma saranno tutti convocati. Lukaku non era in una condizione drammatica quando è arrivato, non aveva mai lavorato con la squadra, ma si è allenato molto da solo e con il Milan ha giocato una ventina di minuti. Sanches e Paredes sono arrivati peggio di Lukaku, Azmoun ancora peggio perché era infortunato. Ora Lukaku sta bene, giocherà titolare e non sarei sorpreso se giocasse 90 minuti. Gli altri vanno gestiti differentemente, Lukaku è quello che sta meglio. Dybala? Gioca, ma non sarà facile per lui giocare 90 minuti. Sta bene fisicamente, vuole giocare e lo farà dall’inizio”.

Parla con Totti della Roma? Lo vorrebbe come dirigente?
“Io sono l’allenatore, non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo come lui e chiedergli di tornare. Non posso dire ‘Ti voglio, ti offro…’. Io con lui parlo di banalità, ‘Come stai? I figli?’. Parliamo di questo. La mia vita sociale a Roma è praticamente inesistente, ma dai pochi contatti che ho Totti è nella Roma, non è mai uscito da qua e non lo farà mai. Tutti i tifosi mi dimostrano l’affetto per lui, per me Francesco è qua. Ma ‘Mourinho ha fatto, Mourinho ha chiesto…’ non è vero, non ho fatto niente”.

Spinazzola come sta? Gli esterni non hanno dato molto, state facendo un lavoro specifico o sono le caratteristiche dei calciatori che non permettono di avere tanti bonus?
“Quando un giocatore va in nazionale è sempre preso in considerazione. E’ il sogno di tutti i giocatori, se ti chiedono di fare il magazziniere devi farlo. Spalletti ha preferito Dimarco e Biraghi, Leo deve lavorare di più con noi e fare meglio. Se farà bene con noi tornerà a giocare con la Nazionale. Abbiamo delle opzioni sulle fasce, sono giocatori diversi e hanno bisogno di cose diverse. Dal punto di vista fisico chi sta meglio è Kristensen, ma dal punto di vista tecnico e della fiducia non è al massimo. Karsdorp ha avuto un ritiro difficile con infortuni e con il dubbio della cessione fino all’ultimo giorno, finalmente ora ha trovato l’equilibrio. Zalewski era infortunato, si è allenato per la prima volta ieri. Spinazzola è arrivato molto bene dalla Nazionale. El Shaarawy ha fatto tutti i ruoli. Faranno sicuramente meglio e la crescita della squadra avverrà anche qui. In Europa non avremo Kristensen, ma non sarà un dramma perché abbiamo tanti esterni”.

Dopo la finale contro il Siviglia ha detto che era stanco di fare l’uomo di comunicazione. Questa situazione è un po’ sanata o sente la necessità di essere affiancato da qualcuno?
“La mia intenzione per questa stagione è zero giornate di squalifica sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non parlo non sarà mai perché sono nervoso perché per uno che ha 1100 partite essere nervoso è una parola troppo grande. Non posso cambiare il mio DNA, la mia onestà di non dire la mia verità. Ecco perché non sono andato in conferenza stampa dopo il Milan. Questa è una sfida per me stesso, cercherò di non aver nessun tipo di problema”.

Pensavo che la Roma affrontasse il Milan in un’altra maniera. Quale è stato il momento della preparazione della partita in cui Mourinho ha deciso di affrontarlo così. C’è stato qualche rimpianto?
“La formula del successo è di non sentire le persone che hanno meno capacità di te stesso, questo è importante. Sentire chi sa più di te o lo staff va bene, ma chi non è mai stato seduto su una panchina vera o chi non ha mai preparato gare di questo livello…”.

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