Silva presentato a Trigoria, parla l’argentino: “Sono qui per integrarmi il prima possibile. Roma? Club importante” (FOTO)

Va in scena a Trigoria la conferenza stampa di presentazione di Jonathan Silva, neo acquisto giallorosso proveniente dallo Sporting Lisbona, giunto ieri a Roma. Sarà presente anche il DS Monchi.

Inizia Monchi: “Siamo qui per la presentazione del nuovo acquisto della Roma, diamo il benvenuto a Jonathan. Gli faccio un grande in bocca al lupo per questi mesi, sono convinto che farà un buon percorso con noi“.

A Silva: Quali sono le tue caratteristiche tecniche? 
Grazie per il benvenuto, sono qui per cercare di integrarmi al meglio possibile con la squadra. Le mie caratteristiche sono note e per queste mi hanno scelto.

A Monchi: Cosa pensa di Jonathan? Dove può migliorare?
Jonathan è un giocatore che noi conosciamo bene, ha fatto un bellissimo percorso all’Estudiantes, al Boca e allo Sporting. E’ un calciatore che ha le caratteristiche che stiamo cercando per un terzino sinistro che piace a Di Francesco. E’ giovane, deve migliorare, ma ha tante cose buone da poter fare.

A Monchi: Cosa pensa di Jonathan? Dove può migliorare?
Jonathan è un giocatore che noi conosciamo bene, ha fatto un bellissimo percorso all’Estudiantes, al Boca e allo Sporting. E’ un calciatore che ha le caratteristiche che stiamo cercando per un terzino sinistro che piace a Di Francesco. E’ giovane, deve migliorare, ma ha tante cose buone da poter fare.

A Silva: Le prime impressioni dell’ambiente? Cosa ti ha detto Di Francesco? 
Sono rimasto molto colpito e impressionato dal club e dalle infrastrutture, sono contento di essere qui. Non ho ancora parlato col mister.

A Monchi: Un bilancio del mercato?
Il bilancio a livello sportivo è stato normale, tra entrate e uscite. E’ uscito Castan in prestito, Emerson e Moreno, poi anche Nura in prestito. Abbiamo preso Jonathan poi. Se guardiamo il minutaggio dei giocatori ceduti non era tanto, Emerson e Moreno hanno avuto una partecipazione scarsa. Sono convinto che abbiamo fatto il mercato di cui avevamo bisogno. Sicuramente si poteva fare meglio, ma siamo sulla linea di ciò che volevamo fare. Quando ho conosciuto meglio questa società per me è più facile lavorare. Sono convinto che devo migliorare per continuare il percorso di lavoro che ho nella mia testa, ma sono convinto che questi 9 mesi da quando sono arrivato.

A Silva: A chi ti ispiri? Che idea ti sei fatto del calcio italiano? 
Non guardo a nessun calciatore in particolare, guardo in generale a tutti quelli col mio ruolo per cercare di imparare da loro. Il campionato italiano è molto forte, bisogna essere sempre concentrati al massimo, bisogna assumersi le proprie responsabilità quando si gioca.

A Monchi: Come società avete accontentato molto i giocatori forti con rinnovi di contratto. Si aspetta qualcosa in più da questi giocatori leader?
Sono convinto che nessuno possa essere contento di questo quinto posto. Ma credo che non dobbiamo cercare responsabilità senza trovare soluzione. Il primo responsabile sono io, sono il responsabile della costruzione della rosa e della squadra, io prendo decisioni. Se qualcuno cerca il responsabile del momento della squadra è qui. Non cercate altrove. Tutti possiamo migliorare, calciatori, tecnico e direttore sportivo, ma sono convinto al 100% che la squadra, i calciatori, tutti, non solo questi detti, capiscono che c’è qualcosa da migliorare a livello individuale. La responsabilità massima è del direttore sportivo, che è stato scelto dalla proprietà per decidere in ogni momento.

A Monchi: Nella sua conferenza di presentazione disse “Non c’è il cartello si vende, ma quello si vince”. Si aspettava un impatto più facile col mercato e col calcio italiano? La situazione era chiara dal primo giorno? 
Il direttore sportivo di una società, nella mia forma di capire come deve farlo, a volte deve dire cose per proteggere la società. Questa frase era una forma di discorso per proteggere la società. Credo che guardare indietro e pensare a quello che ho trovato qui non mi dà nessun aiuto, devo guardare in avanti e lavorare per costruire una Roma più vicina a quella che i tifosi vogliono. Oggi sportivamente siamo distanti. Credo che è il momento di stare un po’ più zitti e lavorare di più. Credo che è il momento di mettere sul tavolo tutto quello che abbiamo dentro, è il momento di capire che i tifosi sono arrabbiati. Guardare indietro non mi frega niente, dobbiamo guardare avanti ognuno, io per primo. Questa società oggi ha un livello strutturale molto importante per me, quello che facciamo sul livello sportivo deve essere più vicino a quello che facciamo a livello strutturale nella società. Non importa il passato, ma il presente e il futuro. Insisto, dobbiamo stare più zitti e lavorare di più.

Monchi chiarisce: “Non scatta con 10 presenze l’obbligo di riscatto, sono meno“.

A Silva: Come stai fisicamente? 
Per il momento mi sento bene, stavo lavorando con lo Sporting, arrivo qui per completare il percorso riabilitativo, l’obiettivo è unirmi alla squadra il prima possibile. Non sono in grado di dare i tempi di recupero esatti.

A Monchi: Quanto Monchi abbiamo visto finora? Da giugno vedremo il vero Monchi?
E’ vero che io ho detto che ho scelto la Roma perché pensavo che qui si poteva vedere Monchi. Veramente fino ad oggi è stata la frase più vicina alla realtà. Non so se conosce la mia storia, ma lei è esperto, sa che Monchi vende e compra tanto. Lo sto facendo. Leggendo il libro su di me capirà che sto facendo Monchi. Sono convinto che devo migliorare e mi prendo le mie colpe, sono cose che ho fatto, sono convinto che devo fare meglio. Voi conoscete meglio questa città e questo club, sono 9 mesi che sono arrivato e oggi sono convinto di due cose: conosco meglio la società e sono un miglior professionista di quando sono arrivato. Non cerco alibi, mi assumo le mie responsabilità. Ma il lavoro di un direttore sportivo non è solo il lavoro del presente. Per me sarebbe più facile guardare solo a me e non anche alla società. Per un direttore sportivo della Roma la prima cosa è la Roma, secondo la Roma e poi il direttore sportivo.

A Silva: Ci puoi spiegare meglio le tue qualità? In cosa devi migliorare? 
Vi sarà capitato di vedere le mie partite e il mio percorso. Sono un giocatore ordinato dal punto di vista tattico, un marcatore, attacco lo spazio senza palla, vado spesso al cross. Difendo e mi propongo in fase offensiva. Ho solo 23 anni, devo migliorare, ho una carriera davanti e devo lavorare giorno per giorno per migliorare.

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