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Roma, quando 100 gol non bastano. Spalletti: “Fallite partite fondamentali”. Ora si attendono risposte dalla società

(D.Luciani) – Otto partite per capire se la storia d’amore con Spalletti è bruciata troppo in fretta. La Roma si sveglia all’indomani dell’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio e deve guardarsi allo specchio. Il campionato da non mollare, la stagione da chiudere difendendo il secondo posto dal Napoli e puntando la Juventus, sperando venga distratta dalla Champions League. Ma, a meno di due mesi dall’ultima giornata, una riflessione inizia a diventare necessaria, soprattutto da parte della dirigenza, chiamata a non ripetere gli errori limati stagione dopo stagione. Ci sono da sbrogliare svariati nodi.

DIRETTORE SPORTIVO – Chi farà il mercato della Roma? Forse questo è il punto più vicino alla risoluzione con l’arrivo dello spagnolo Monchi. Dopo Sabatini, ecco un altro re delle plusvalenze. Per l’ex Siviglia parlano palmares e campagne acquisti. Un’infinita di giocatori lanciati, pochissimi sbagliati. La sua bacheca da dirigente, soprattutto a livello europeo, è più splendente di quella di Trigoria. Il rinforzamento della rosa si baserà sulle sue mosse e sul budget che Pallotta gli metterà a disposizione.

LACUNE DELLA ROSA – Sarà necessario completare la squadra per non lasciare il futuro allenatore con le gravi lacune palesate anche in questa stagione. Perché anche quest’anno Spalletti ha pagato le scelte (condivise?) con Sabatini: 7,5 milioni per il portiere visto solo nelle coppe (Alisson), un difensore centrale quasi sempre infortunato anche dannoso quando impiegato (Vermaelen), l’investimento Gerson, quasi 20 milioni, fallito clamorosamente. Errori che hanno lasciato Spalletti senza un’alternativa a Dzeko e senza un centrocampista che potesse entrare nelle rotazioni. A gennaio, con Florenzi infortunato, la situazione non è stata migliorata, prendendo solo Grenier, un giocatore valido ma praticamente fermo da 18 mesi.

GESTIONE SPALLETTI – “Abbiamo sbagliato le partite fondamentali della stagione” ha detto con tono dimesso ma netto l’allenatore romanista dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Nelle gare chiave – preliminare di Champions, scontri diretti con Juve e Napoli, derby di Coppa Italia, il Lione – hanno fatto discutere anche le sue scelte:

  • Ritorno del preliminare di Champions, Roma-Porto 0-3: De Rossi in difesa.
  • 17° Giornata, Juventus-Roma 1-0: Gerson ala destra. Mai più schierato dopo la sostituzione a fine primo tempo.
  • 22° Giornata, Samp-Roma 3-2: Muriel devastante di fronte a Vermaelen, titolare dopo 2 presenze dal primo minuto da inizio settembre.
  • Andata semifinale Coppa Italia, Lazio-Roma 2-0: poco turnover, squadra spremuta dalle 7 partite in 20 giorni.
  • Ritorno ottavi Europa League, Lione-Roma 4-2: sostituzioni effettuate a cinque minuti dalla fine dopo essere andato in vantaggio 1-2.
  • Ritorno semifinale Coppa Italia, Roma-Lazio 3-2: fuori Juan Jesus e El Shaarawy, i migliori in campo, dentro il disastroso Peres e un tutt’altro che pimpante Perotti.

Un elenco a cui però fanno da contraltare i numeri da record toccati da Spalletti dal suo ritorno a gennaio 2016, capace di coprire le mancanze della rosa attraverso il lavoro svolto su tanti giocatori:

  • 46 punti nel girone di ritorno 2015-2016 che fanno 114 se aggiunti ai 68 del campionato in corso.
  • Una media di 2.33 punti a partita, equivalenti a 89 su una singola annata.
  • 100 gol realizzati in questa stagione.
  • La valorizzazione e il rilancio di giocatori come Emerson, Dzeko, El Shaarawy, Fazio, oltre alla crescita esponenziale di Rüdiger e Nainggolan.

Sebbene potrebbe chiudere senza trofei, appare complicato giudicare negativamente l’operato di Spalletti. Sembra lui ad aver esaurito le energie, stressato più dagli scontri con i media che dalle cadute nel momento del salto di qualità definitivo.

PALLA ALLA SOCIETA’ – Il futuro della Roma è nella mani di Pallotta e dei dirigenti. A partire da prese di posizioni nette di fronte alle arringhe di giornali e tifosi. Il progetto-stadio sta togliendo troppe attenzioni? Nella Capitale sarebbe gestibile un caso-Heynckes? Il Bayern Monaco annunciò la separazione a fine stagione e l’arrivo di Guardiola ma a fine anno squadra e allenatore vinsero campionato e Champions.

Polemiche e chiacchiere sarebbero difficile da affrontare più di quelle fatte nel limbo di insicurezze? Oltre all’arrivo del direttore sportivo e la scelta dell’allenatore, vengono poi i rinnovi di calciatori che hanno molte richieste: Strootman in scadenza tra 12 mesi, Manolas, Rüdiger e Nainggolan. Senza dimenticare il rinnovo di De Rossi e la decisione di Totti. Vicino a chiudere la carriera con l’ennesima stagione senza successi. L’importante sarà non ripetere quanto accaduto con Garcia, confermando un allenatore che aveva esaurito idee e voglia di portare in alto la Roma. Una squadra forte “solo” da completare.

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