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GAZZETTA.IT Top e Flop della stagione: Digne e Ruediger ok, Dzeko bocciato

Dzeko
Dzeko

(V.Clari) – La scorsa estate aveva segnato una inversione di tendenza, con l’arrivo di grossi nomi dall’estero, dopo anni di magra. Le nostre squadre avevano investito sul mercato per uomini di peso (anche economico) provenienti dall’estero. Ora è tempo di bilanci: individuiamo qui cinque acquisti rivelatisi o confermatisi dei top, e cinque flop.

TOP 5 — Ecco gli uomini che hanno alzato il livello delle loro squadre: non ci sono i 18 gol di Bacca (dopo la stagione del Milan e anche la sua, come prestazioni, non ce la siamo sentita), e ne abbiamo scelto uno solo per squadra.

Mario Mandzukic: gol e grinta, freddezza sottoporta e pressing continuo, con tanto di sportellate. Dieci gol in campionato, tutti pesantissimi, e un mare di cose che non finiscono nelle statistiche: “intangibles”, le chiamano gli americani. Fra i bianconeri da segnalare anche Alex Sandro.

Joao Miranda: nella convulsa stagione interista, uno dei pochi punti fermi. Il brasiliano dal lungo chilometraggio sui campi europei si è confermato sui livelli altissimi dell’Atletico Madrid. Il calo nell’ultima parte nella stagione non cancella quanto di buono fatto prima. La difesa nerazzurra riparte da lui, più che da Murillo. Nello stuolo dei “nuovi” dell’Inter promosso anche Perisic.

Pepe Reina: non solo condottiero nello spogliatoio, ma anche solido numero 1. La differenza con lo scorso anno al Napoli non si limita al portiere, ma si è vista anche lì. Mancato contro l’Udinese, sono finiti i sogni scudetto.

Lucas Digne: arrivato con qualche dubbio, il biondino li ha fugati sin dalla prima partita. Fascia sinistra presidiata con successo sotto entrambi gli allenatori, con l’aggiunta di tre gol e tre assist. Con ancora più dubbi era arrivato Ruediger, tutto sommato positivo a fine stagione.

Nikola Kalinic: ha chiuso la sua prima Serie A con 12 gol, di cui 10, però, arrivati prima di Natale. Parte iniziale di stagione da rivelazione assoluta (specie per chi non lo aveva visto a Dnipro), seconda con più ombre. Ma visti i 7 milioni spesi, resta un affare.

FLOP – Passiamo alle delusioni: anche qui, uno per squadra. Qui pesano anche le attese.

Edin Dzeko: eravamo fra i molti pronti a scommettere su un suo fattivo inserimento nel nostro campionato. Niente di più sbagliato: oltre a prestazioni “immobiliste”, errori sottoporta che davvero non ti aspetti da chi è stato sempre considerato un bomber. Meglio un “falso 9” che un 9 fallato.

Luiz Adriano: gli inizi con Bacca avevano fatto ben sperare, alla fine resteranno quattro gol. E i tanti rimpianti dei tifosi milanisti per quel repentino ritorno dalla Cina, a gennaio, che ha levato pure la consolazione di una plusvalenza.

Stevan Jovetic: Jo-Jo va giù e non torna più su: tre gol nelle prime due giornate, tre nel resto dell’annata. Prestazioni sottolivello, intesa con Icardi praticamente mai sbocciata, più di qualche tensione con il tecnico. In rapporto alla spesa, ci starebbe anche Kondogbia, ma finale in crescendo.

Mario Suarez: arrivato a Firenze con credenziali “choliste” (anche se nell’ultimo anno all’Atletico aveva giocato poco), in viola ha giocato pochissimo e in fin dei conti male. A gennaio saluti e prestito al Watford. Fra le meteore da segnalare anche Benalouane, in prestito dal Leicester e mai visto in campo (c’era però alla festa scudetto delle Foxes) e Nicolas Castillo, arrivato per salvare il Frosinone e ripartito 3 mesi dopo senza un gol.

Goran Pandev: chi lo ricordava “tripletista” si aspettava una rinascita al Genoa dopo il Galatasaray: 825 minuti totali, impatto zero, zero gol ma un rosso. Almeno è arrivato gratis, ma annata crepuscolare.

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