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IL MESSAGGERO Roma: quelli bravi sono pochi, guai a venderli

Florenzi
Florenzi

(U. Trani) – Dietro al 3 a 0 di Reggio Emilia c’è tanto se si pensa al presente e poco se si guarda al futuro. Garcia e la società si tengono stretto il risultato contro il Sassuolo: migliora la classifica e il morale nel pieno della corsa al secondo posto. Il tecnico e i dirigenti, però, hanno avuto nuove indicazioni per la Roma che verrà. Nel gruppo dei titolari, si contano sulle dita di una mano i giocatori da confermare. E in questo senso, non avendo ancora certezze sul recupero completo di Castan e Strootman, sono da evitare le cessioni di prestigio.

VIA I PEGGIORI Bisogna non ripetere gli errori degli ultimi anni, evitando di far partire i giocatori di qualità, personalità e sostanza. L’esempio è proprio Benatia. La partenza del difensore centrale ha penalizzato la squadra. Meglio rinunciare a giocatori di secondo piano che privarsi, come è successo al termine degli ultimi tre campionati. Garcia e Sabatini dovranno tener conto di quanto si è visto mercoledì sera: le prestazioni di Manolas, Nainggolan, Pjanic e dello stesso Florenzi nella gara di Reggio Emilia sono da chiudere nella cassaforte di Trigoria. Saranno la ricchezza della Roma per la prossima stagione e non per il nuovo mercato. Attorno a loro andrà costruita la nuova squadra, per renderla più competitiva e non più debole, come è successo in quest’annata deludente. La lista dei possibili partenti è lunga. Basta ascoltare le offerte, se ci saranno, e dare il via alle dismissioni. Senza guardare in faccia nessuno. La rosa giallorossa va innanzitutto sfoltita

ATTACCO BOCCIATO I migliori realizzatori della Roma, nella serata del tris mai più calato dal 9 novembre (3 a 0 in casa contro il Torino), erano in panchina: Ljajic, 8 gol (9 contando quello in in Europa League), e Totti, 6 reti (8, contando i 2 in Champions). Se il capitano, 39 anni a fine settembre, l’anno prossimo sarà più riserva che titolare, l’altro è uscito di scena perché non al meglio fisicamente e chissà se a fine torneo sarà confermato. Il tridente schierato in partenza contro il sassuolo non ha certo entusiasmato. Doumbia ha segnato la prima rete in giallorosso, ma è sembrato ancora in ritardo sia atleticamente che tatticamente. Gervinho, se non avesse offerto il pallone a Pjanic per il 3 a 0, sarebbe ancora stato il peggiore in campo. Ibarbo si è sacrificato tanto, senza però incidere da attaccante. Florenzi, spostato avanti nel finale, ha fatto in pochi minuti più degli altri tre messi insieme. Gli investimenti veri saranno dunque da fare proprio in quel settore. Da rifondare. Magari salvando Iturbe, solo per evitare la minusvalenza.

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