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IL MESSAGGERO Un’altra batosta. Roma contestata

Pjanic e Verde
Pjanic e Verde

(U.Trani) – Il diluvio di fischi per l’eliminazione, anche perché la Roma non c’è proprio più. Fuori dalla Coppa Italia ai quarti, con l’ennesima figuraccia. La Fiorentina vince all’Olimpico conmerito, 2 a 0 con doppietta di Gomez, e Montella, primo successo contro la sua ex squadra al decimo tentativo (6 sconfitte e 3 pari fino a ieri sera) e in attesa di sfidare la Juve in semifinale, dà una lezione di calcio a Garcia. I giallorossi, nelle 7 partite 2015, hanno preso i 3 punti solo a Udine in campionato il 5 gennaio e qui nell’ottavo di coppa con l’Empoli ai supplementari. Da quattro mesi è evaporato il gioco, sconfitta a Torino il 5 ottobre contro la Juve: tatticamente il gruppo è allo sbando. Non può essere colpa solo delle assenze. Senza addestramenti non si va da nessuna parte.

TURNOVER A SALVE Il flop è totale. Tecnico e giocatori sono in tilt. La rotazione, con 4 le novità, non è servita a niente: entrano Skorupski, Cole, Astori e Paredes rispettivamente per De Sanctis, Yanga Mbiwa, Holebas e Pjanic che sono in panchina con i nuovi Spolli e Ibarbo. Il colombiano, nel finale, sarà l’inutile mossa della disperazione. Anzi dell’approssimazione. Rispetto alla gara di sabato sera contro l’Empoli, Florenzi parte dall’inizio al posto dell’infortunato Iturbe. Garcia, pensando pure alla sfida di domenica a Cagliari, cambia dunque metà squadra e prova a sfruttare la freschezza dei ricambi. E’ accontentato solo per mezz’ora. Scarsa. La Roma sembra vivace: Keita alza il ritmo, Nainggolan si va a buttare negli spazi alle spalle del tridente, Florenzi e Ljiaic tagliano bene dentro l’area e si appoggiano a Totti quando è il momento di ripartire. Nainggolan va due volte al tiro, Tatarasanu, però, non si fa sorprendere. Florenzi, tra le due chance, ne ha una addirittura migliore: solo in area, conclude alto.

ORGANIZZAZIONE VIOLA La Fiorentina rimane in posizione d’attesa. Non crea pericoli, ma è sistemata bene in campo. Montella, con il suo 3-5-1-1, tiene alta la difesa e chiede il pressing a Diamanti e Gomez. Sui lati Joaquin e Pasqual si sacrificano nel doppio lavoro. Esterni bassi e alti nella stessa partita, sicuramente disponibili. La regia spetta all’ex giallorosso Pizarro che dialoga con Borja Valero e Badeli, centrocampisti di qualità e dinamismo. Poche occasioni e tanto equilibrio, fino all’intervallo, con la Roma che, come al solito lunghissima, invece di aggredire si abbassa timida e insicura. E’ come se avesse già speso le poche energie che porta in campo di questi tempi. La Roma stavolta sbaglia l’approccio nella ripresa, regalando subito l’iniziativa e invitando la Fiorentina all’assalto. Garcia interviene: Pjanic per Paredes. La situazione non cambia e Gomez, di classe, firma la rete del vantaggio. La difesa giallorossa si conferma fragile, anche perché non ha copertura. Manca Pjanic sulla destra, Maicon sale male, Pasqual, sul lancio di Badeli da centrocampo, si ritrova libero di andare al cross da sinistra.Manolas non arriva a chiudere e Astori è anticipato dal tedesco. Montella non si accontenta: Ilicic per Diamanti. Garcia replica con Ibarbo, al debutto, per Totti e a seguire con Verde per Maicon. Ma la Roma non migliora. E finisce la seconda parte senza riuscire a tirare mai in porta. La Fiorentina, invece, chiude con la doppietta di Gomez che qui segnò 2 gol ai giallorossi di Ranieri, in Champions con lamaglia del Bayern, il 23 novembre del 2010. Azione simile alla prima. Cross ancora di Pasqual da sinistra, controllo del centravanti, con Astori che dorme, e sinistro sotto la traversa. L’Olimpico dei venticinquemila smette di cantare. E contesta i giallorossi che a fine gara sono invitati sotto la Sud. Che chiede la reazione. In campionato. Con 17 partite a disposizione, il finale non è ancora scritto.

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