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IL TEMPO Roma ora volta pagina

Garcia
Garcia

(A. Austini) L’orgoglio per nascondere la ferita. Inevitabile che i sette gol del Bayern abbiano lasciato i segni sulla Roma e su Garcia, le cui scelte sono state messe in discussione come mai gli era successo da quando allena i giallorossi.

Rudi ha ascoltato e letto ogni critica, si è fatto riportare gli umori della città. Stasera a Marassi c’è subito l’occasione per rispondere sul campo contro la Sampdoria terza in classifica e spodestare la Juventus dalla vetta almeno per una notte, ma prima il francese ha voluto difendere il suo lavoro in sala stampa. «Questa sconfitta – esordisce Garcia – non cancella niente di quello che abbiamo fatto. Siamo stati all’altezza della situazione dall’inizio dell’anno. Per cancellare la delusione c’è solo da fare una grande partita contro i blucerchiati. Il Bayern ha dimostrato di essere molto più forte della Roma ma non così come dice il risultato, per questo ho parlato di incidente».

È lo stesso concetto che ha provato a far entrare nella testa dei giocatori: la squadra deve continuare a sentirsi forte e trarre un insegnamento dalla dura lezione subita all’Olimpico.«Nella vita non servono solo le cose positive, le grandi vittorie possono essere costruite sulle peggiori sconfitte. Facciamo in modo che ce ne siano poche ma io penso sempre positivo. Sto provando a portare la Roma in alto il campionato e, piano piano, anche in Europa. Martedì abbiamo visto che la squadra è ancora un po’ lunga». Questione di distanze tra reparti, è vero. Ma anche di intensità, di ritmo e, soprattutto, di campioni che all’estero possono permettersi molto più che in serie A. «So che in Italia ci sono grandi club che hanno vinto la Champions – ricorda Rudi – gli organismi che si occupano del campionato devono fare in modo che questo accada di nuovo».

Lui intanto deve pensare al suo gruppo, che ha avuto bisogno di una scossa già alla fine del primo tempo di Champions. «Quando perdi 5-0 all’intervallo un allenatore deve fare qualcosa. Ho operato due sostituzioni ma potevo farne anche 11 se il regolamento lo consentisse. Ho risparmiato a Totti e Cole un tempo, sarà utile per le prossime gare. Nella ripresa abbiamo visto una reazione orgogliosa, abbiamo avuto occasioni per fare almeno due gol in più». L’allenatore, poi, sottolinea che la Roma è «arrivata alla sfida con il Bayern in uno dei peggiori momenti. Abbiamo avuto diversi infortunati negli stessi reparti, alcuni giocatori erano un po’ stanchi (Pjanic, Nainggolan e Yanga Mbiwa, ndr), altri appena tornati dall’infermeria non erano ancora al top», vedi De Sanctis, De Rossi e Iturbe. E poi c’erano gli assenti di spicco come Maicon, Castan, Strootman, Keita, «ma non piango sugli infortunati. Quando torna Kevin? Ancora evita i contrasti, la cosa positiva è che ha ripreso a lavorare con la palla. Ha bisogno di un po’ di tempo, di settimane di allenamenti normali. Adesso bisogna riflettere sul fatto di mettere in campo i migliori giocatori non solo sulla carta, ma anche i più in forma» aggiunge Rudi, aprendo la possibilità a qualche sorpresa in formazione. Dalla rifinitura poche indicazioni, eppure il tecnico se l’è presa con i cronisti che hanno provato a spiare l’allenamento oltre la nuova rete nera aggiunta attorno al campo.

Di fronte ci sarà un avversario in salute, imbattuto, che vincendo si ritroverebbe secondo in classifica appaiato ai giallorossi. «La Sampdoria è la terza potenza del campionato, non ha ancora perso e vuol dire che è una buona squadra. Ma noi dobbiamo concentrarci su di noi. Mi aspetto una Roma ambiziosa, faremo come al solito: andremo lì per fare tre punti». Il tecnico, però, vuole ricordare la sua filosofia: «Il risultato è sempre importante, ma credo che arrivi come una conseguenza del gioco. “Dobbiamo vincere” cosa significa? Niente, in verità dobbiamo avere le possibilità per vincere». Contro il Bayern, di sicuro, non c’è mai stata.

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