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IL TEMPO Roma, non finisce qui

Sabatini Iturbe (foto AsRoma)
Sabatini Iturbe (foto AsRoma)

(A. Austini) – Il colpo migliore dell’estate italiana. E non è detto che sia l’ultimo. Iturbe ha vissuto la prima, vera giornata da romanista tra l’entusiasmo della gente, la rinnovata fiducia di Garcia e la carica che il suo arrivo ha trasmesso a tutto il gruppo.

L’esterno metà argentino e metà paraguaiano ha completato in mattinata le visite mediche al Gemelli dopo il primo round di mercoledì al Campus Biomedico e intorno all’ora di pranzo ha fatto il suo debutto a Trigoria. Un centinaio di tifosi ad aspettarlo fuori dai cancelli, il saluto ricambiato, poi la stretta di mano con Garcia e l’abbraccio sentito con Sabatini. Iturbe sa che il diesse lo segue da quando era un ragazzino e in Argentina si diceva che fosse lui il possibile erede di Messi. Ora si ritrovano insieme, alla faccia della Juventus: è la mossa che potrebbe riscrivere le gerarchie del campionato.

Prima di allenarsi con i nuovi compagni l’attaccante, che ha già scelto la maglia numero 7, è salito negli uffici a conoscere il Ceo Zanzi mentre nello spogliatoio ha trovato Totti e Benatia tra i primi a dargli il benvenuto. Oggi la presentazione e, forse, l’esordio in giallorosso a Rieti.

È il quinto acquisto dell’estate, che sposta l’equilibrio nelle casse del club. In un’integrazione al prospetto informativo per l’aumento di capitale, ieri la Roma ha fatto i conti della prima parte del mercato: 34.1 i milioni spesi tra il riscatto di metà Nainggolan, l’acquisto di Iturbe e le altre operazioni minori, 8.7 quelli incassati con le cessioni di D’Alessandro, Lopez e Verre, oltre ai prestiti onerosi di Dodò, Jedvaj e Marquinho. L’impatto netto sul bilancio è negativo per 25.4 milioni mentre l’effetto sul fabbisogno finanziario si riduce a 11.8 milioni.

Al di là di un budget impossibile da calcolare a prescindere dalle cessioni, guai a pensare che sia finita qui. L’operazione «Roma da scudetto» guidata da Sabatini è a metà dell’opera. Un minuto dopo aver preso Iturbe, il nuovo «boss» del mercato stava già trattando a Milano, fra gli altri, lo svizzero Shaqiri. Un’operazione da circa 20 milioni di euro, oltre ai 2.5 da elargire al giocatore. L’attaccante vuole lasciare il Bayern e ha già detto «sì» alla Roma. Ma c’è una condizione necessaria per avviare l’affare con i tedeschi (e magari ipotizzare uno scambio con Benatia): deve partire Ljajic. E Sabatini sta lavorano anche su questo, al di là delle smentite di rito del procuratore Ramadani. Lo Schalke 04 vuole il serbo, la Roma ha chiesto 15 milioni per una possibile plusvalenza rispetto ai 12 pagati alla Fiorentina un anno fa. Ljajic non intende vivere una stagione da comprimario e non appena ha visto spuntare Iturbe ha capito che lo spazio per lui rischia di essere poco.

Un altro attaccante arriverà di certo. Sabatini ha tuttora in pugno Carrasco e deve solo decidere se chiudere subito l’affare o rinviarlo. L’altro reparto da rinforzare è la difesa, ma tutto dipende da Benatia. A prescindere dall’acquisto del suo eventuale sostituto, si è riavvicinato Toloi. Il brasiliano ha rifiutato la proposta di rinnovo del San Paolo che, non a caso, lo ha spedito in tribuna nella gara giocata in casa del Bahia. Toloi vuole tornare nella Capitale, lo ha detto chiaramente ai dirigenti e ora aspetta un’intesa fra i due club. Garcia lo riprenderebbe volentieri insieme a Basa: anche la trattativa con il Lille non è tramontata, mentre nelle ultime ore è stato offerto l’argentino (con passaporto comunitario) Kannemann del San Lorenzo.

Tra le operazioni minori sa segnalare l’imminente partenza di Viviani verso il Leeds da Cellino. Ora restano da piazzare Borriello, Josè Angel, Curci e Crescenzi. Oltre a Ljajic e Benatia, ma questa è un’altra storia.

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