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GAZZETTA DELLO SPORT Roma, tre sorrisi in più

Ucan
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(A. Pugliese) – Sarà stata anche un’amichevole, per giunta ad appena tre giorni dal via e contro una Nazionale Under 23 di un paese calcisticamente di basso livello come l’Indonesia. Ma alcune cose buone si sono viste (ed intraviste), soprattutto nei singoli. Come la qualità ed il palleggio di Uçan, il dinamismo e la voglia di Ljajic e la compattezza fisicotattica di Paredes. A fine gara Rudi Garcia ha avuto parole dolci sia per Uçan sia per Paredes, quelle per Ljajic probabilmente arriveranno più avanti. Sempre che il talento serbo alla fine resti alla Roma.

Palleggio turco La più bella sorpresa della gara di Rieti è stato vedere con quale approccio Uçan ha rotto l’emozione dell’esordio, come è entrato subito in partita e l’impatto che ha avuto sulla squadra. Palleggio, eleganza, tocco e capacità di andare in verticale, con o senza palla. Il turco ha confermato quegli sprazzi di personalità che si erano già intravisti il giorno della presentazione. Si vede che è uno che ha già calcato campi (e spogliatoi) importanti, di quelli che pesano. Del resto, il Fenerbahçe si porta dietro il «peso» di 20 milioni di tifosi e vestire quella maglia ti fa crescere, come personalità e carisma. A tutto questo, Uçan associa qualità tecniche importanti. Ad occhio e croce, nel centrocampo giallorosso sembra essere (dopo Pjanic) l’uomo tecnicamente più dotato.

Voglia serba Tra i più dinamici venerdì a Rieti, ci ha messo voglia e spunti in velocità. Si vede che Adem Ljajic ha voglia di giocare e questo lo ha detto anche alla società. L’arrivo di Iturbe gli ha tolto ulteriori certezze, gli esterni cominciano ad essere tanti e lui non è di certo in pole position. La Roma, però, ad Adem ha detto che non lo vuole lasciar andare, anche se le strade del mercato sono infinite e quelle che portano in Germania (Schalke e Borussia Dortmund) sempre aperte. Ljajic, tra gli esterni di Garcia, è però quello che più di tutti può risolvere le situazioni a difesa chiusa: nello stretto e nell’unodue, infatti, è quello che ha il passo migliore.

Compattezza argentina Garcia a Rieti è stato chiaro: «Paredes è tornato anche fisicamente più forte». Leo, infatti, sembra essere strutturato per giocare lì in mezzo al campo, dove si spesso si fa la «guerra»: ha un tronco difficile da spostare nei contrasti, oltre ad un piede di alto livello, capace di essere utile anche sui calci piazzati. Lo si era visto anche in Florida, dove per Rudi aveva superato l’esame. Lo si è rivisto a Rieti. Certo, a centrocampo la concorrenza è forte, ma Paredes (ieri l’ufficialità del passaggio in prestito dal Chievo, con diritto di riscatto per la Roma dal Boca — proprietario del cartellino — a fine stagione) ha tutto per stravolgere le gerarchie.

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