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CORRIERE DELLA SERA Il capolavoro di Denver fa il giro del mondo. Pjanic: “Ero ispirato”

Totti e Pjanic
Totti e Pjanic

(G. Piacentini) Gli sono bastati pochi minuti per riprendersi la Roma e per incantare tutti con un gol che, come ha detto un sorridente Rudi Garcia, «farà il giro del mondo». «Miralem Pjanic ha un futuro in Nfl, i Broncos dovrebbero acquistarlo», titolava ieri il National Post, un giornale di Denver. I tifosi americani, però, rimarranno delusi perché il bosniaco è sempre più l’anima della Roma, e il suo rinnovo alla fine del campionato scorso lo colloca di diritto nella casella dei nuovi acquisti. Il rischio di perderlo, infatti, c’è stato. Ma ormai è solamente un ricordo lontano: arrivato negli ultimi giorni di mercato della prima Roma americana che aveva in panchina Luis Enrique, all’alba della sua quarta stagione in giallorosso Mire è ormai un veterano della rosa. Partito Rodrigo Taddei, con più anzianità di lui ci sono solamente Totti e De Rossi: dopo le due bandiere spetterebbe a lui la fascia di capitano (ci sarebbe anche Florenzi, che però è andato un anno a Crotone) che il tecnico ha invece affidato a Mehdi Benatia. Pjanic come il marocchino (e come Strootman, dichiarato incedibile da Garcia che ha fissato in 100 milioni il prezzo del suo cartellino), è capitano in campo: il bosniaco è abituato a prendersi le responsabilità, a giocare palloni che scottano (in questo ricorda un po’ Pizarro), e soprattutto si sta specializzando in gol impossibili.

Quello di Denver, nell’amichevole persa 3-2 contro il Manchester United, da 60 metri ha ricordato quello segnato in un derby perso dalla Roma con Zeman in panchina: anche quello inutile, ma altrettanto bello. Con una differenza: per il tecnico boemo Pjanic era uno dei tanti – e infatti dopo quel gol le telecamere furono impietose nel riprendere il labiale di Miralem che rivolgeva parole non certo d’affetto nei confronti del suo allenatore – mentre Rudi Garcia ha costruito la Roma intorno a lui. L’unica cosa che non è cambiata sono le sue giocate spettacolari. «Ero ispirato – le parole a fine gara – ma in campo guardo sempre dove sta il portiere. Partite come quelle col Manchester servono come esperienza, sia per il campionato sia per la Champions League. In una società che punta in alto devono arrivare calciatori forti: abbiamo fame e voglia di disputare una bella stagione ». Il prossimo appuntamento, nella notte tra domani e mercoledì, a Dallas contro il Real Madrid. Ci sarà anche Davide Astori, che ieri ha raggiunto i suoi nuovi compagni a Denver e si è messo subito a disposizione, ma non Gervinho. L’ivoriano ieri si è allenato a Trigoria, la società ha pubblicato le foto sul proprio profilo Twitter per testimoniarlo, con un preparatore ma non sarà negli Stati Uniti prima di metà settimana. Mercato: attese per oggi novità su Carrasco, José Angel andrà in prestito al Porto.

 

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