(A. Austini) – Ambizioso, e l’avevamo capito. Forse anche un po’ testardo. Garcia si è messo in testa di dar fastidio alla Juve fino all’ultimo secondo possibile e stasera chiede alla sua Roma di superare all’Olimpico l’ultima avversaria che non è riuscita ancora a battere in questa stagione da record: il Milan.
«Il campionato non è chiuso – ribatte il francese – soprattutto se saremo in grado di vincere. Dopo aspetteremo il risultato della Juventus». Ecco, il problema è proprio quello: «Spero che il Sassuolo giochi al 100%, come un gruppo che vuole salvarsi – punzecchia Garcia – non sempre è stato così per chi ha giocato allo Stadium di Torino. Non voglio vedere dopo la partita una squadra che ha lasciato tutti i migliori giocatori in panchina, e ascoltare un allenatore che dice “abbiamo perso solo 1-0, che bel risultato”». Ogni riferimento al Livorno di Spinelli non è affatto casuale.
Intanto alla Roma serve il successo numero 26 in campionato che sarebbe anche il nono di fila contro un Milan reduce da 5 vittorie. «Non esiste più pressione per noi, ci sarà solo un bonus straordinario da raccogliere a fine stagione o niente di più – ricorda – loro giocano per qualificarsi in Europa League, noi faremo di tutto per raggiungere il primo posto».
Archiviati i sogni, poi ci sarà da costruire la Roma del futuro: Baldissoni è tornato ieri dagli States dove con Pallotta e Zanzi (che rientra oggi) ha studiato i conti, nei prossimi giorni toccherà a Garcia e Sabatini impostare il mercato. E anche su questo punto il tecnico si mostra testardo. «Il prossimo anno sarà molto più duro perché giocheremo ogni tre giorni, speriamo fino alla primavera 2015. Forse saremo in quarta fascia e avremo tre squadre più forti di noi nel girone di Champions: se vogliamo essere competitivi anche in campionato bisogna lavorare sulla costruzione di una rosa più ampia, altrimenti con gli infortuni sarà molto, molto difficile».
Viene da chiedersi a che «pro» Garcia ripeta lo stesso discorso da giorni. «È solo un atteggiamento di buon senso, la società vuole la stessa cosa: siamo d’accordo al 100% con Sabatini. Ora bisogna riflettere bene sul mercato per costruire la migliore Roma possibile. Parleremo anche con Pallotta che gestisce il piano economico. Lavorando intelligentemente si può costruire una grande squadra, lo abbiamo fatto questo anno: sono entrati 30 milioni in cassa e siamo arrivati secondi». Detto questo, lo spessore degli acquisti che vorrebbe Garcia lo fa intuire chiaramente: «Per migliorare il calcio italiano, oltre agli stadi, servono giocatori come Higuain e Tevez». E se la Roma non lo accontentasse? «Non metto condizioni, ma sono ambizioso, e come me penso lo sia anche la società».
Concetti chiari, insomma, ma nessuna polemica anche quando deve commentare le frasi di Baldissoni a Firenze. «La società è sempre più importante dell’allenatore, dei giocatori – chiude Garcia – loro possono cambiare, la Roma resta sopra tutto». Almeno per il prossimo anno, resta anche in cima ai suoi pensieri.