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IL TEMPO Garcia: “Colpa degli infortuni. Ma non finisce qui”

Garcia

(A. Austini) – Deluso. Un po’ arrabbiato. Ma senza la minima intenzione di alzare bandiera bianca. Garcia si prende il punto, l’unica cosa utile da raccogliere nella brutta serata dell’Olimpico semideserto. «Il pareggio è il risultato normale della partita – spiega il francese – l’Inter ha giocato bene nei primi trenta minuti, noi abbiamo fatto una ripresa di buon livello, siamo andati molto meglio con il nuovo modulo e abbiamo avuto l’occasione più clamorosa: se Pjanic stesse al 100 cento per cento quel gol lo segnerebbe. Ma quando non possiamo vincere dobbiamo almeno non perdere: tutti i punti che abbiamo in classifica, compreso questo, sono meritati».

Garcia si aspettava la frenata, «perché veniamo da una settimana con troppi giocatori in infermeria: ha lavorato più lo staff medico che quello tecnico, ci siamo allenati in dodici. Pjanic non doveva giocare neppure un minuto, il ginocchio gli fa male ma gli ho chiesto di dare una mano alla squadra dopo aver visto il nostro primo tempo difficile».

Il lato positivo è lo «0» nella casella dei gol incassati per la diciassettesima volta su venticinque partite. «I nostri terzini insieme agli altri hanno fatto un lavoro fantastico sul piano difensivo contro due avversari che attaccano tanto. I miei non dovevano farlo: non è nelle caratteristiche né di Torosidis né di Romagnoli».

Ancora una volta tra i protagonisti c’è quello che si dovrebbe notare di meno: l’arbitro Bergonzi ha scontentato tutti. E ora De Rossi e Juan Jesus rischiano la prova tv. «Non ho visto niente – taglia corto sugli episodi Rudi – mi hanno solo detto che Romagnoli ha preso un pugno. Squalifica per De Rossi? Secondo me no. C’è sempre questo problema dell’interpretazione e ci sarebbero tante cose che possono passare in prova tv: non capisco perché per un episodio così si può usare e per altri no». Ma il tema arbitrale resta in copertina e fa una grande ombra al campionato intero. «Bisogna lasciare tranquilli i direttori di gara – chiede Garcia – se come stasera c’è un “pareggio” degli episodi non bisogna parlarne più».

Da un problema del sistema all’altro, allo stadio l’atmosfera è stata surreale. «È strano giocare in queste condizioni, davvero brutto. Tutto il mondo ha visto e per il calcio italiano è un danno: non è stata una buona pubblicità. La società mi ha detto che c’era la stampa più importante e che le tv straniere hanno comprato questa partita come mai avevano fatto prima».

Almeno stavolta non ci sono cori «discriminatori» da segnalare e contro l’Udinese fra due settimane la Roma ritroverà le sue curve. Nel frattempo c’è una trasferta durissima da affrontare a Napoli e la Juve domani sera potrebbe essere più lontana. «Ci sono ancora tante partite da giocare, per noi 39 punti da prendere e se li otteniamo tutti sarebbe un traguardo incredibile: la lotta al vertice non è ancora chiusa. Non siamo stanchi, spero solo che i giocatori tornino tutti in buone condizioni dalle nazionali per preparare al meglio la partita». Sarà uno spareggio Champions, il secondo posto è già un traguardo incredibile per questa Roma.

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