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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Prandelli e il codice etico

VOTO 0 IL CODICE ETICO DI PRANDELLI

La “buffonata” istituita dall’attuale commissario tecnico della Nazionale prosegue nella sua applicazione random senza una precisa linea guida. Ci eravamo lasciati con la convocazione di Balotelli lo scorso ottobre per le ultime gare di qualificazione al mondiale contro Danimarca e Armenia, nonostante la pesante squalifica di tre giornate comminata all’attaccante del Milan per il putiferio fatto contro il Napoli a San Siro. La giustificazione all’epoca fu che la pena afflittiva del giudice sportivo aveva già fatto il suo corso e per applicare il codice bisognava rispettare quanto deciso da Tosel. Ora viene escluso De Rossi per la gara amichevole contro la Spagna (non la prima volta per il centrocampista di Ostia) nonostante al momento della chiamata per il pugno ad Icardi ancora non sia arrivata nessuna squalifica per la prova televisiva. D’altronde in Italia a tutti i livelli la Legge non è uguale per tutti. Pulcinella e Arlecchino.

Reina e Britos la combinano grossa

VOTO 1 REINA-BRITOS FRITTATA PARTENOPEA

Secondo pareggio consecutivo per 1-1 per il Napoli di Benitez dopo quello rimediato al San Paolo contro il Genoa. All’Armando Picchi di Livorno il rigore di Mertens (fallo dubbio su Pandev) sembrava aver spianato la strada agli azzurri, incapaci di mantenere il vantaggio e chiudere almeno una volta con la rete inviolata. Questa volta a combinarla grossa è il buon Reina, più bravo con le parole che tra i pali nell’ultimo periodo (e non c’entra la lavatrice di Strootman questa volta). Al 39′ della prima frazione un innocuo colpo di tacco di Mbaye spedisce la sfera dalle parti dell’estremo spagnolo che invece di addomesticarla senza ansie si accartoccia su se stesso spingendola con la spalla destra verso la propria porta, il tutto con la complicità di Britos che gli frana sopra a mo’ di carica. Le comiche.

Gomitata di Berardi

VOTO 2 BERARDI ALZA IL GOMITO

Il giovane talento del Sassuolo entra nel corso della ripresa del derby emiliano contro il Parma con il risultato già fissato sull’1-0 per gli ospiti grazie al gol messo a segno al 1′ da Parolo. Malesani a corto di idee e di punti, manda dentro il futuro juventino al 71′ per cercare di riequilibrare la sfida e in cambio si ritrova a dover chiudere in 10 gli ultimi istanti di gara. Il numero 25 nero-verde, dopo appena 50 secondi, rifila una gomitata in pieno volto a Molinaro, proprio sotto gli occhi di Tagliavento che non può esimersi dall’espellerlo. Gesto commesso in mezzo al campo senza un motivo particolare, ma di una pesantezza specifica importante per la lotta alla salvezza, sempre più in salita. Scatti di nervi.

Testata Poli Caceres

VOTO 3 LA CAPOCCIATA DI POLI

Il povero centrocampista del Milan si rende protagonista dell’infortunio della giornata in uno scontro aereo con Caceres. Al 7′ del secondo tempo nel tentativo di indirizzare verso la porta di Buffon un pallone spiovente dalla sinistra, va a colpire di testa in anticipo sul terzino uruguayano. La forza della torsione per imprimere il giusto effetto al cuoio non basta per superare Buffon (fuori di poco alla sinistra del numero 1 juventino) ma causa uno scontro tanto fortuito quanto duro tra i due giocatori. Se per il bianconero si tratta solamente di un taglio sulla fronte, per l’ex doriano gli effetti sono molto più gravi e il trauma cranico lo costringe a lasciare il campo in barella accompagnato dal Dott. Tavana, medico sociale del Milan. Botte da orbi.

Sconfitte Chievo e Catania

VOTO 4 CHIEVO E CATANIA SCONFITTE PESANTI

In una giornata caratterizzata da match importanti per le zone calde della classifica, perdono malamente le compagini di Corini e Maran, costrette ad inseguire il Bologna reduce dal risultato positivo di Verona. I veneti si lasciano andare in quel di Bergamo contro l’Atalanta, lottando colpo su colpo ma piegati dalle prodezze di Carmona (quarto gol in serie A) e Cigarini, subentrato dalla panchina pochi minuti prima. Ad aggravare il tutto l’inutile espulsione di Cesar (colpo in faccia a Denis e doppio giallo sacrosanto). Cartellino rosso decisivo anche nella gara di Marassi, dove Bellusci commette due inutili falli nel giro di una manciata di giri d’orologio lasciando gli ospiti in inferiorità numerica nel momento decisivo e condannandoli all’ennesima sconfitta esterna (2 punti conquistati in 14 partite lontano dal Massimino). Gli etnei si devono arrendere ai gol di Antonelli e Sturaro (primo in carriera) rimanendo penultimi a quota 19 punti. Trasferte che fai, sveglie che prendi… 

Fallo di Pirlo su Saponara

VOTO 5 L’ENTRATA DI PIRLO SU SAPONARA

Una giocata del genere da un signore del calcio come il regista bresciano non te l’aspetti mai ed invece in quel di San Siro esce fuori il lato cattivo del 21 di Conte capace anche di scivolate con piede a martello da attentato alla carriera. Al 65′ su una palla vagante all’altezza della trequarti milanista, il Grand’Andrea entra senza pietà sulla caviglia del giovane Saponara (appena subentrato al posto di Poli), fortunatamente con il piede alto rispetto al terreno. Il buon Guida di Torre Annunziata non se la sente di cacciare il campione del mondo dal campo, graziandolo con una semplice ammonizione. Assassino con la faccia d’angelo. 

Cagliari-Udinese

VOTO 6 IL CAGLIARI DILAGA

Dopo le tante difficoltà seguite alla vicende societarie (Cellino fresco proprietario del Leeds sembra intenzionato a lasciare spazio ad investitori americani) la squadra di Lopez, in bilico fino a pochi giorni fa, risponde sul campo con una prova autoritaria contro la brutta copia dell’Udinese Guidoliniana. A dir la verità la partenza degli ospiti sembrava presagire tutt’altro copione per il lunch time match ed invece dopo l’inerzia iniziale sono i sardi  ad aprire le marcature con il redivivo Ibarbo, servito da un lungo lancio di Astori e abile nel colpire di controbalzo alle spalle di Scuffet. Reazione bianconera che non porta al pareggio per una questione di centimetri e ad approfittarne è Ibraimi, subentrato al posto dello spento Cossu e autore di un assist (per la botta al volo di Vecino) e un gol per il 3-0 conclusivo. Tornano i 4 mori.

Rafael para rigore a Bianchi

VOTO 7 RAFAEL DICE DI NO A BIANCHI

Brutta gara quella giocata al Bentegodi tra Hellas e Bologna, terminata a reti inviolate dopo 90′ a ritmi tutt’altro che irresistibili. L’unico episodio in grado di cambiare le carte in tavola capita al primo minuto della seconda frazione quando Cacciatore atterra in area di rigore Christodoulopoulos a due passi dall’arbitro Tommasi che ravvisa l’irregolarità e concede il penalty. Dal dischetto si presenta Rolando Bianchi che scarica il destro incrociato con forza verso la porta difesa da Rafael. L’estremo brasiliano dà fondo alla propria reattività e respinge con un balzo felino sul proprio lato forte la conclusione dell’attaccante rossoblù e tenendo vive le speranze europee della banda Mandorlini, oggi orfana del bomber Toni. Gatto.

gabbiadini

VOTO 8  LA PUNIZIONE DI GABBIADINI

La Sampdoria di Mihajlovic rialza la testa dopo la scoppola rimediata settimana scorsa contro il Milan e va a prendere bottino pieno al Comunale contro il Torino di Ventura. L’iniziale vantaggio dei blucerchiati è frutto di una zampata di Okaka viziata da un netto fuorigioco; l’ex romanista apre una partita completamente diversa con il Toro pronto a caricare a testa bassa senza tuttavia trovare la giocata risolutrice. Immobile e Cerci sbattono sul muro innalzato da Mustafi (fresco di convocazione con la nazionale tedesca) e compagni, sciupando via via una quantità industriale di palle gol. Come spesso capita nel calcio poi, chi sbaglia paga e il conto presentato da Gabbiadini è di quelli salatissimi. Punizione dai 20 metri battuta con il solito “cannone mancino” che fulmina il povero Padelli, rimasto pietrificato a guardare la traiettoria, con il sipario che scende sulle velleità granata. Granatiere.

La mezza rovesciata di Cana

VOTO 9 LA MEZZA ROVESCIATA DI CANA

Tutti ad attendere la Fiorentina e chi ti spunta dal nulla?… Proprio il centrale albanese la decide nel modo più spettacolare possibile. Dopo appena 5′ dall’inizio della contesa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo il difensore laziale si avventa sul pallone vagante e si coordina in maniera perfetta con un’acrobazia degna del miglior Parola. Sfera colpita alla perfezione che fila via secca alle spalle di Neto per il vantaggio decisivo della squadra di Reja. A nulla servono gli attacchi di una spenta Viola, orfana di Borja Valero e della guida Montella dopo i fattacci di Parma (protesta dei tifosi toscani contro Gervasoni con ingresso nello stadio posticipato di 10′) che rischia anzi il doppio svantaggio con la traversa colpita da Konko. Plastico.

La bomba di Tevez

VOTO 10 LA BOMBA DI TEVEZ

C’è poco da fare, nel calcio si vince con i grandi attaccanti. La dimostrazione lampante è la Juventus corsara a Milano contro un diavolo più che propositivo. La squadra di Seedorf pressa, gioca bene, non lascia tempo agli avversari di ragionare e crea diverse palle gol ma alla fine deve inchinarsi allo strapotere del Carlitos Gaucho. La stella cresciuta nel Boca, prima propizia il vantaggio di Llorente con uno splendido tocco di prima per Lichsteiner, poi chiude la contesa con una bomba da fuori area che non lascia scampo ad Abbiati, baciando la traversa e insaccandosi nel centro della porta rossonera. E pensare che al di là di questi episodi, la sua prestazione è condita da innumerevoli finezze tecniche, mai fini a se stesse ma sempre al servizio della squadra. Quando puoi contare su gente del genere il mondo ti sembra più roseo. Total player. 

 

A cura di Papi&Piccinini

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