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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Rizzoli(**)

VOTO 0 GIRI DI RIZZOLI 

El Kaddouri: “Ho detto all’arbitro che era rigore netto. Lui ha detto che mi sono buttato”. Conte: “Il rigore? Poteva accadere di tutto. Per fortuna l’arbitro ha deciso bene. Il contatto c’è, ma El Kaddouri lo aspettava poteva anche ammonirlo”. Ne consegue giustamente (*): “Ora basta. Questa è una vergogna”. “Avete vinto. Siete troppo geniali per me”. “Però lo schifo per “questi” sarebbero le curve”. “Ricapitolando: Vidal andava espulso al 40′ pt, e c’era un rigore per il Torino alla fine. Fateve un campionato da soli”. “Rizzoli non dà il rigore perché il fallo di Pirlo è un atto d’amore verso El Kaddouri”. “Rubare non è un crimine ma un’arte. Tanto di cappello”. “Ventura stasera era rauco”. “E’ na’ vergogna, ma non è una novità, ecco perché è una crociata!!! Li mortacci loro!!”. “#chiusoperfurto Ciao, se ribeccamo poi”. #Tiamocampionato

 

Striscione ignobile Juventus

VOTO 1 STRISCIONI IGNOBILI

“Quando volo penso al Toro” e “Solo uno schianto”, questi i “versi” della Curva bianconera nei confronti della storia granata. Il chiaro riferimento alla tragedia di Superga (4 Maggio 1949) è una recidiva della Sud dopo quanto esposto nella stracittadina della scorsa stagione (“Noi di Torino orgoglio e vanto, voi solo uno schianto”). Dopo la condanna del Presidente Andrea Agnelli, pronto a stigmatizzare su Twitter gli striscioni canaglia, si attende la risposta del giudice sportivo Tosel, severissimo nel sanzionare la discriminazione territoriale nei cori nonostante nessun riferimento a morti, ma semplicemente incentrati su goliardia e provocazione. La maleducazione è il vero male da estirpare…

 

Lotito

VOTO 2 CLAUDIO RESISTI

Lazio Sassuolo passerà agli annali non per la vittoria sofferta dei biancocelesti nei minuti finali, ma per quanto andato in scena prima e durante il match. Oltre 40mila sostenitori capitolini hanno sfilato nelle vie di accesso allo stadio Olimpico inneggiando cori ed esponendo scritte contro il numero uno romano, reo di aver preso in ostaggio una squadra e una tifoseria. Molto chiaro quanto esposto nella coreografia degli spalti, ovvero “Libera la Lazio” con scritta nera su cartoncini bianchi a colorare tutti i settori dell’impianto sportivo del Coni. Nel frattempo il buon Lotito se la rideva in tribuna, dichiarando nell’intervista del post-gara di non avere nessuna intenzione di andarsene, anzi rilanciando: “Lascerò la Lazio a mio figlio, la società non è assolutamente in vendita”. Il grande dittatore. 

 

Juan Jesus

VOTO 3 LA MANO DI JESUS

A San Siro tutti aspettavano un calcio di rigore (Inter unica squadra a non aver avuto rigori a favore in questa stagione), e questo è arrivato, ma per il Cagliari. Clamorosa in tal senso la disattenzione del difensore neroazzurro Juan Jesus pizzicato dalla giacchetta nera per un netto tocco di mano a braccia larghe e graziato da quest’ultimo con il mancato secondo giallo per un’espulsione quantomeno giusta (vedi caso Vidal). Il calciatore era infatti già stato ammonito al 6′ di gioco per una manata ai danni di Ibarbo. Dagli undici metri impeccabile e infallibile la trasformazione di Pinilla con palla da una parte e portiere dall’altra per il momentaneo vantaggio sardo. Bracciate. 

 

Pazzini-Da Costa

VOTO 4 PAZZINI ABBATTE DA COSTA

Le perplessità espresse da Graziano Cesari per la designazione di Doveri, ”Nell’ultima partita diretta,Verona-Juventus, non ha fatto molto bene. Penso che la Sampdoria meriti più rispetto, e mi aspettavo la scelta di affidare Sampdoria-Milan ad un arbitro di prima fascia. Doveri è un buon arbitro, ma ha evidenti difficoltà con le grandi squadre”, trovano conferme nella seconda marcatura dei rossoneri allo stadio Luigi Ferraris contro i blucerchiati. Nelle rete messa a segno da Rami netta l’ostruzione da parte di Pazzini che impedisce all’estremo di casa Da Costa di raggiungere il pallone in presa alta abbattendo lo stesso con un netto colpo testa-anca. Inconcepibile la svista della giacchetta nera toscana confermata anche dalle parole della panchina milanista al momento del gol: “Aspettiamo ad esultare”. Dei delitti e dei Doveri. 

 

Doveri

VOTO 5 MAXI LOPEZ RISPONDE A DOVERI

Dura appena 15′ la partita del centravanti argentino contro il Milan, e come per il voto precedente, anche in questo caso a metterci lo zampino è sempre il buon Doveri in una domenica da dimenticare per gli arbitri. Il fischietto natio di Volterra estrae in rapida successione un doppio giallo all’indirizzo dell’ex Catania ponendo termine alla sua partita con una fiscalità eccessiva e uccidendo alla maniera del miglior maggiordomo la sfida del Marassi ancora prima che questa fosse finita. Sul 2-0 rossonero e l’uomo in meno per la Doria a rendere interessante l’ultima parte di gara resta la cattiveria agonistica della squadra di Mihajlovic, mai doma, in una sfida indirizzata dalla verve d’attore protagonista del direttore di gara toscano. The Oscar goes to…

 

Thereau

VOTO 6 LA VITTORIA SALVEZZA DEL CHIEVO

La compagine guidata da Eugenio Corini supera il Catania nella più classica delle sfide salvezza e conquista tre punti fondamentali, salendo a quota 21, interrompendo una lunga serie di risultati negativi (9) e scavalcando proprio gli etnei fermi a 19 punti. Per piegare la resistenza rossoblu bastano i gol di Thereau e Rigoni, uno per tempo, rispettivamente su calcio di rigore e grazie ad un bel colpo di testa. Buon merito del successo è da attribuire anche alla solidità difensiva, corroborata dall’arrivo di Agazzi, più sicuro ed esperto del balbettante Puggioni. Quart’ultimo posto agganciato e boccata di ossigeno in attesa della lunga volata per non soccombere nelle sabbie mobili della serie B. Speranze.

 

Simone Scuffet

VOTO 7 SCUFFET SU MORALEZ

Il giovane estremo difensore dei bianconeri e della Nazionale italiana under 18 nato e cresciuto a Udine, conferma quanto di buono fatto vedere fino ad ora sin dal suo esordio in campionato avvenuto alla 22sima giornata nel successo friulano per 2-0 contro il Bologna. Nella gara interna contro l’Atalanta superba la parata sulla semirovesciata di Moralez durante il corso della prima frazione e la sicurezza espressa nonostante i 17 anni di età in tutto l’arco del match. Pecca forse sul vantaggio orobico beffato da un tocco in pallonetto ad opera di Brivio, ma dimostra comunque una buona capacità tecnica e una reattività non indifferente per un novellino. Numeri uno crescono.  

 

Matias Fernanedez

VOTO 8 MATI-GOL

A fissare il risultato sul 2-2 nel primo posticipo del lunedì tra Fiorentina e Parma (stesso risultato della gara d’andata) ci pensa il talento cileno cresciuto nel Colo-Colo con una punizione degna dei migliori interpreti del gesto. Il numero 14 gigliato, subentrato dalla panchina al 33′ del secondo tempo al posto di  uno stanco Aquilani, si prende la responsabilità di calciare un pallone dai 20 metri a cinque minuti dal fischio finale. Traiettoria perfetta da destra verso sinistra (più adatta ad un mancino) che va a spegnersi sotto l’incrocio dei pali senza lasciare scampo ad un sorpreso Mirante. Un punto guadagnato per i ragazzi di Montella, rimasti in 10 nella ripresa per l’espulsione di Diakité e vittime della direzione folle dell’arbitro Gervasoni, perfettamente in media con il rendimento dei colleghi nell’ultimo week end. Salvatore della patria.

 

Toni

VOTO 9 TONI MONDIALI

Il veterano attaccante gialloblu è in forma Mondiale. Protagonista assoluto del match, sforna un assist fantastico in occasione del raddoppio veronese  siglato da Romulo e timbra il cartellino firmando lo 0-3 che chiude ipoteticamente i giochi (13esimo sigillo stagionale), prima dell’incompiuta rimonta amaranto portata avanti da Paulinho e Greco. Nella difficile trasferta del Picchi riesce a far reparto da solo per tutti i 90′ di gioco subendo tanti falli e fornendo un supporto importante anche in chiave difensiva. A queste condizioni impossibile non farci un pensiero in ottica Brasile. Lista Prandelli. 

 

Calaiò

VOTO 10 IL GOL DELL’EX

Chiamato a tenere il passo di Juventus e Roma, il ciuccio commette l’ennesimo passo falso casalingo questa volta contro un Genoa ben messo in campo da Gasperini. Nella giornata dei calci di punizione d’autore inscrive il suo nome di diritto in testa alla classifica l’ex centravanti azzurro Emanuele Calaiò. Il numero 16 rossoblu infila la porta di Reina con un fendente mancino da oltre 25 metri che va a baciare il palo alla sinistra dell’estremo spagnolo e gonfia la rete proprio sotto la Curva B. La rete dal cuore partenopeo offre al Grifone di mantenere intatte le distanze dalle zone calde della classifica, ma sopratutto potrebbe aver archiviato anticipatamente il discorso riguardante il secondo posto con ben 3 mesi di anticipo. Occhio alle somiglianze. 

A cura di Papi&Piccinini

(*) I virgolettati elencati sono stati gentilmente carpiti tramite Facebook e Twitter a: Daniele Lo Monaco, Antonio Felici, Tonino Cagnucci, Alessandro Paglia, Daniele Galli, Johnny Palomba, Paolo Marcacci, Mario Corsi, Mimmo Ferretti.

(**) La foto che ancora ce sta a fa ride è stata invece postata da Alfio Russo.

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