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IL MESSAGGERO Totti nello stadio dei sogni

Totti

(A.Angeloni) – Una va bene, due son troppo. È così, Francesco Totti. Contro la Fiorentina è stato seduto al fianco di Rudi Garcia, vicino ai suoi compagni, ha sorriso, è stato il capitano non giocatore. Un ruolo che gli piace, ma a tempo. E il tempo, almeno nella sua testa, è finito: a San Siro vuole esserci, quanto meno per un bel pezzo di partita. Dall’inizio, a gara in corso, come vuole Rudi. Ma altri novanta minuti in panchina, no. Una va bene, due son troppe, appunto.

L’ULTIMA DOPPIETTA
Francesco è rimasto fermo con la testa e con il dito (ciuccio) in bocca alla serata umida di San Siro lo scorso 5 ottobre, quando ha preso in mano la squadra ed è tornato a Roma con una vittoria sulla squadra di Mazzarri. In più si è portato via la consueta dose di applausi del pubblico nemico, che a Milano è solito apprezzare il campione. Quei due gol sono stati gli ultimi segnati in questo campionato, che lo vede fermo a tre. A meno cinque da Del Piero, avanti a lui nella classifica dei calciatori per numero di reti realizzate con la stessa maglia. Del Piero si è fermato a 289 reti bianconere, Totti è a 285. Quattro per eguagliare, cinque per scavalcarlo. Roba di qualche settimana, mesi per essere pessimisti. Ma uno che vuole agganciare Silvio Piola in vetta della classifica dei bomber in A (274 Piola, 230 Totti), non può non essersi convinto di fare questo sgarbo a Alex nel giro di poco tempo. Ma questo è un dettaglio, non è il momento di pensare ai record, ma solo al rientro. Il Meazza, il Milan, sono gli ingredienti giusti per far riaccendere il sorriso del capitano.

RIFLETTORI SU SAN SIRO
Nello stadio Meazza in San Siro, Totti spesso ha primeggiato. E a proposito di doppietta, Francesco a Milano ne ha realizzate 5, quattro in campionato e una in Coppa Italia, tra l’altro proprio ai rossoneri nell’ormai lontano 2003. E sempre al Milan, Totti ha segnato altri cinque gol. I primi, inutili per la vittoria, l’anno dello scudetto, con la Roma, il 21-01-2001, che esce sconfitta dal Meazza, Francesco ne segna due. Una magra consolazione gli applausi finali, gli stessi che ha ricevuto l’estate precedente, quando la Roma andò a giocare un’amichevole a Milano contro il Milan per il ventennale di Canale 5. Forse proprio lì è cominciato il feeling tra Totti e San Siro. Da quella sera in poi s’è tolto un bel po’ di soddisfazioni. Nel 2002, un altro centro, con l’Inter ma la Roma perde. Poi cambia il vento e per cinque anni di seguito fa quasi filotto, con il capitano che segna sette reti, dal cucchiaio a Julio Cesar (2005), fino alla rete nel 2009 il giorno dell’addio al calcio di Paolo Maldini. E la Roma non perde più

L’ATTACCO e LO SPONSOR
Totti è reduce da un infortunio molto fastidioso. Uno di quei mali che, se ti vengono a 20/25 anni, vai sotto i ferri, ti fermi 4 o 5 mesi e risolvi. Ma a 37 anni il problema viene (ed è stato) gestito diversamente. Si evitano i ferri, si prova con il riposo, la fisioterapia, i fattori di crescita etc etc. Adesso Totti è pronto, lo anche il suo sponsor la Nike (biennale) che ha consegnato già i nuovi scarpini (ieri serata di gala all’Olimpico, con il capitano presente insieme con i dirigenti della Roma e dello sponsor per la consegna dei materiali e la presentazione della nuova maglia), magari non è al top, ma vuole testare se stesso proprio nel suo campo. Garcia ci sta pensando, vorrebbe farlo giocare dall’inizio: sa quanto sia sensibile Totti con San Siro, sa che gli manca il regista a trequarti, Pjanic, e sa che i rischi, ogni giorno che passa, saranno inferiori (freddo milanese a parte). In attacco adesso ci sono tutti ma la tentazione di rilanciare Totti insieme con Gervinho c’è (di sicuro non ci sarà Balzaretti, che rivedremo nel 2014). Il Meazza chiama, per non far scappare la Juve.

 

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