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IL MESSAGGERO Luci e ombre a San Siro

Osvaldo in nazionale

(U. Trani) Le amichevoli non piacciono all’Italia di Prandelli che fa quasi sempre cilecca: solo 4 vittorie in 18 incontri. Ma stavolta il pari è contro la rivale storica, la Germania che non riesce a superare gli azzurri da 18 anni, dall’amichevole a Zurigo del ’95 e quindi da 7 partite, comprese le due semifinali del mondiale 2006 e di Euro 2012, successi che per la nostra nazionale sono ricordi da favola. A San Siro l’1 a 1 non offre ovviamente le stesse emozioni. Anzi i due ct hanno poche risposte guardando al mondiale. Balotelli non ripete lo show da culturista di Varsavia e fa cilecca in coppia con Osvaldo. Chissà se lunedì a Londra andrà meglio con Rossi contro la Nigeria.

BLACK OUT INIZIALE
Tanto perché un po’ di inciviltà ci sta sempre bene, fischi reciproci delle tifoserie ai due inni. Ovviamente cominciano gli italiani. Si dissociano per primi i giocatori di Prandelli, battendo le mani, seguiti dalla gente, trascinata poi da Balotelli che, nel suo stadio, parte con la voglia di spaccare il mondo. Dribbling, spallate e accelerazioni. I primi minuti di SuperMario sono coinvolgenti. I tedeschi, con il pensiero, tornano alla semifinale europea. Ma l’Italia dietro, come spesso è accaduto in questa stagione, si distrae e di conseguenza diventa fragile. Non basta nemmeno il rientro di Barzagli, assente da sei partite: è proprio lui, sul corner di Muller, a perdersi Hummels: colpo di testa, palo e vantaggio della Germania all’ottavo. Loew, senza Schweinsteiger e Klose, abbandona subito il 4-2-3-1 per mettersi a specchio con il 4-3-3. Lahm è il mediano centrale, ai suoi fianchi Khedira e Kroos. La Germania conquista campo e spaventa gli azzurri. Hummels ci riprova, sempre di testa, Khedira da fuori prende il palo interno.
TRIANGOLO RIUSCITO
Abate, al ventottesimo, si toglie la soddisfazione, proprio a San Siro, del primo gol azzurro: scatto improvviso in area, scambio veloce con Bonucci e sinistro a giro che tocca il palo prima di entrare. L’Italia, raggiunto il pari, si riprende per qualche minuto l’iniziativa, anche se i tedeschi si avvicinano al nuovo vantaggio: traversa di Schurrle su lancio di Bonucci, colpito da un attimo di panico davanti a Buffon. Motta passeggia in campo. Senza De Rossi in mezzo c’è meno dinamismo.
UN PO’ MEGLIO CON UNA PUNTA
Osvaldo è spento e sciatto. Prandelli lo fa uscire appena tornato in campo: dentro Candreva per il 4-3-2-1. L’Italia sembra meno scontata e si trova a suo agio con Balotelli centravanti solitario che comunque non incide. Neuer devia in angolo una conclusione ravvicinata di Marchisio. Loew replica con Ozil e Reus per Goetze e Schurrle. Fuori Khedira dopo uno scontro con Pirlo. A metà tempo Ogbonna per Barzagli. In campo c’è equilibrio, le due nazionali vorrebbero sfruttare più le ripartenze che il fraseggio e il possesso palla. Nel recupero Howedes prende il palo. La Germania sa che qui non si passa: in casa non ci batte dall’86.
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