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IL MESSAGGERO Roma, istruzioni per la fuga

Garcia esulta al gol

(U. Trani) E’ fuga. Ora che il weekend è passato, lungo e decisivo, la Roma scopre di essere sempre più sola. In testa a punteggio pieno, rimane l’unica imbattuta del torneo dopo la caduta della Juve, fragorosa per la dimensione del punteggio, al Franchi contro la Fiorentina di Montella. Garcia si guarda alle spalle e prende atto di un distacco notevole: 5 punti. Che, inutile nascondersi, sono tanti. E rappresentano un vantaggio che spaventa le rivali. Anche perché certificano l’ennesimo record di Garcia che eguaglia quello di Capello in bianconero nella stagione 2005-2006: en plein e quindi 24 punti, con il Milan a rincorrere con 19. Tutto come oggi, solo che quello scudetto fu revocato per Calciopoli. L’anno precedente, con 2 punti e un successo in meno, la Juve era sempre avanti di 5 punti sui rossoneri. Sono questi gli unici tre casi di un margine così ampio dopo 8 turni da quando la serie A assegna 3 punti a vittoria (’94-’95).

LEADER PURE IN EUROPA Ricucire la distanza, per chi sta dietro, non sarà semplice. La Roma viaggia ad altissima velocità e resta l’unica a punteggio pieno in Europa, dove solo lo Standard Liegi, in quest’annata, è stato capace di vincere le prime 9, fermandosi alla decima. Stop, invece, per il Barcellona e l’Atletico Madrid dopo 8 successi consecutivi. L’allungo di Garcia va, però, valutato sul nostro territorio. Il raffronto con la partenza della Juve campione nella stagione scorsa è indicativo. I bianconeri, dopo 8 giornate, avevano 22 punti e una differenza reti di più 15, con 19 gol fatti e 4 subiti. Il Napoli secondo di Mazzarri era 3 punti sotto, con 14 reti segnate e 5 subite. L’Inter terza e la Lazio quarta con 18 e con una differenza reti per entrambe di più 7, rispettivamente 13-6 e 15-8. I giallorossi, invece, esagerano: miglior saldo attivo con più 21, miglior attacco con 22 gol e miglio difesa con 1 preso. In Europa nessuno come De Sanctis, imbattuto da 501 minuti e in 7 gare su 8.

L’ANNO CHE VERRÀ I difetti altrui devono lanciare la Roma, a prescindere dal calendario che ognuno può leggere come vuole. La Champions non agevola la rincorsa delle due avversarie dei giallorossi, anche perché i primi match della fase a girone hanno complicato il percorso verso gli ottavi di finale. Garcia, senza coppe europee, può sfruttare la situazione. Alle inseguitrici il turnover per ora non fa bene. La Juve sembra più fiacca e soprattutto più fragile. Il rendimento dei bianconeri fin qui è nettamente inferiore a quello della stagione scorsa e a quello della capolista: già presi 10 gol, realizzandone solo 16, per una differenza reti di più 16. L’attacco, dunque, è meno ispirato e la difesa fa spesso acqua. Il diluvio di Firenze fa notizia (Garcia e il suo staff lo hanno seguito davanti alla tv): le 4 reti viola macchiano il curriculum di Conte che, da quando è sulla panchina della Juve, mai aveva beccato quattro schiaffoni. L’ultima volta per gli attuali campioni quasi tre anni fa: il 6 gennaio del 2011, a Torino, la quaterna del Parma, con doppietta di Giovinco (oggi rientrato alla base), ai bianconeri di Del Neri. Le principali candidate a lottare per il titolo, con il terzo incomodo giallorosso, restano comunque la Juve e il Napoli, come si evince dalla classifica. Benitez va più lento di quanto fece all’inizio Mazzarri nel torneo passato (solo la differenza reti è migliore: 18-6 contro 14-5). L’equilibrio e l’organizzazione sono le principali caratteristiche del sistema di gioco del tecnico di Nemours che sa come sfruttare i suoi interpreti, con ruoli definiti e concetti semplici. Tra loro si completano per fisicità, personalità e qualità. L’assetto conferma la sua compattezza. La solidità della Roma sta facendo la differenza: rischi pochi, chance tante.

RUDI A CENA CON PALLOTTA Garcia è prudente anche con i media francesi: «Non penso allo scudetto: sfrutto il passato e vivo il presente, senza guardare a quello che farò tra uno o cinque anni nè a quello che accadrà a maggio prossimo. L’obiettivo è giocarmi lo sprint finale con le favorite. Importante è tornare in Europa, meglio ancora se in Champions». La partenza record dovrebbe garantire un posto sul podio: la Roma, dopo due stagioni di black out, vuole tornare a giocare le coppe europee. Dietro alla Juve e il Napoli, quasi il vuoto: quarto il Verona di Mandorlini, 16 punti e a 8 dalla capolista, quinte la Fiorentina di Montella e l’Inter di Mazzarri, con 15 punti e 9 di ritardo. Il Milan è a meno 13, lontanissimo dalla Grande Europa. Che è fondamentale per Pallotta, come avrà ricordato il presidente a Garcia anche ieri sera a cena.

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