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LA REPUBBLICA Minacce alla Lazio: perdete o vi ammazziamo

Lotito

(F. Angeli/M. Pinci) – «Dovete perdere il derby, altrimenti ammazziamo i tuoi figli». L’ultima scintilla nel derby della tensione corre sul filo del telefono. Quattro chiamate da utenze anonime, una dopo l’altra, nel giro di due ore hanno raggiunto, due mattine fa, i cellulari di tre calciatori della Lazio, tra cui il portiere Marchetti e si vocifera l’attaccante Sergio Floccari e l’esterno Antonio Candreva, oltre un membro dello staff tecnico di Petkovic. Frasi dure e inequivocabili: «Contro la Roma dovete perdere la partita. Oppure… ». A dare notizia delle minacce subìte dai giocatori è stato il responsabile della comunicazione biancoceleste Stefano De Martino nel corso della conferenza stampa di presentazione della finale di Coppa Italia che per la prima volta nella storia del calcio vede sfidarsi Roma e Lazio.

«Un gesto irresponsabile», secondo gli investigatori, quello dell’annuncio davanti a microfoni e telecamere. Anche perché nessuna denuncia formale è stata presentata né al Viminale né alla questura. Solo una telefonata di Lotito al dirigente della Digos, Lamberto Giannini, che senza querela non può iniziare alcuna indagine. Tutto, pare, verrà formalizzato lunedì. Nel frattempo la Procura potrebbe addirittura decidere di aprire un fascicolo contro la Lazio per “procurato allarme”. Una decisione «irresponsabile» e incomprensibile alla vigilia di un derby esplosivo, che coincide, malgrado infinite polemiche sulla data, col giorno delle elezioni comunali e che ha trascinato dentro lo stadio Olimpico oltre duemila, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, chiamati da varie regioni italiane. Uno schieramento di forze dell’ordine mai visto in nessun evento sportivo italiano. Che l’allerta sia ai massimi livelli lo si respira da giorni in città: lo scorso giovedì pomeriggio aTrigoria, è apparso lo striscione: «O coppa o morto».

Non bastavano dunque il valore mai così significativo di una sfida capitolina, l’esperienza, anche recentissima, degli incidenti tra tifoserieproprio tra queste due squadre, gli accoltellamenti registrati negli ultimi derby (il più recente è dello scorso 9 aprile) e la concomitanza con la chiamata al voto di oltre due milioni di romani. La notizia delle intimidazioni, che ha iniziato a circolare via etere, ha alzato ancora di più l’asticella della tensione. La voce di Radio Radio, che aveva inquietato la mattinata capitolina, si è trasformata in una conferma nel primo pomeriggio dalla sala stampa dell’Olimpico. A gettare acqua sul fuoco ieri ci hanno pensato le forze dell’ordine che a più riprese hanno sottolineato come le tifoserie organizzate siano d’accordo per evitare scontri prima del match: allo stadio arriveranno in cortei separati e da direzioni opposte evitando contatti. Per il dopo però, quando una delle due squadre festeggerà il trofeo, la preoccupazione è altissima.

Gli agenti blinderanno l’Olimpico (già supervigilato da ieri alle 18) e le piazze della festa, da piazza del Popolo a piazza Venezia. A scaldare ulteriormente gli animi la voce dell’esibizione, prima della gara, della popstar Psy, che dovrebbe ricevere un cachet da 1,3 milioni. Indiscrezione che ha indispettito i supporter perché il prezzo del biglietto sarebbe aumentato. Anche per questo il questore di Roma Fulvio Della Rocca ha chiesto alla Lega calcio una smentita. Come se il piatto non fosse già abbastanza deflagrante, due giorni fa nel corso di un incontro in questura, il sindacato di polizia Anip e Aspil ha denunciato come nelle operazioni di sicurezza siano stati impiegati funzionari “picchiatori”, «coinvolti in procedimenti penali, connessi proprio alla mala gestione dell’ordine pubblico».

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