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IL MESSAGGERO Ecco Cosmi il tifoso guastafeste

Serse Cosmi

(A. Angeloni) – Serse Cosmi è diventato personaggio in fretta, sarà per la voce, la coppola e gli sciarponi che coprono il collo alla Pappalardo. Lui è quello che, ai tempi di Perugia, insultava Materazzi se sbagliava un «crosse» o adesso, a Siena, per lo stesso motivo, dà del «maledetto» a Angelo o si fa squalificare per aver inveito contro Calaiò. Ma Serse, in fondo, è simpatico. Poi, lo dice da sempre, è tifoso giallorosso, uno che ha chiesto più di una volta la maglia a Totti per il figlio, che all’Olimpico ha urlato la sua passione per la Roma in faccia a una tribuna di laziali mentre imboccava le scale per lo spogliatoio dopo aver subito un’espulsione. Simpatico. Poi vai a vedere il suo score con la Roma e dici: pensa se era della Juventus… Tant’è che i tifosi giallorossi ogni volta che finisce una partita vorrebbero dirgli ciò che lui ha urlato a Angelo. Professionismo, il suo, ci mancherebbe altro.
Tanto per cominciare, la Roma ha battuto Cosmi solo al quarto tentativo: Roma-Perugia, uno a zero gol di Montella, ora allenatore della Fiorentina, napoletano e romanista ma che a Trigoria non andava bene perché troppo legato al passato. I primi tre match contro Cosmi, tre pari: due di questi l’anno dello scudetto. Il primo a Perugia, 0-0, con Serse che si sbracciava a fine partita, piegato sul terreno del Curi a urlare (già, urla sempre in campo) «qui non si passa, qui non si passa». In quella gara la Roma aveva Emerson e il Perugia Gatti. Si disse che un gattino s’era mangiato il Puma. È storia. Al ritorno di quella stagione comunque magica per i giallorossi, finisce due a due, risultato ripreso per i capelli: Baiocco firma il vantaggio il Perugia con una botta dai trenta metri sotto al sette («sono sorpreso, in genere ha il tiro dello zero a zero…», sentenziò Serse all’epoca), poi Totti segna il pari, Saudati fa tremare ancora la Roma (papera di Antonioli…) fino a che Montella, con una mezza mano e con l’aiuto di Tedesco fa due a due per la gioia di Capello, con il quale qualche anno dopo Cosmi ebbe una bella discussione.

Le altre vittorie della Roma: a Perugia, l’11 dicembre del 2004, gol di Mancini e poi a Udine, 1-4, (2 Mancini, De Rossi, Chivu e Di Natale, 22 gennaio 2006). Sono passati 2506 giorni. Poi, le batoste. Esempio: un Livorno-Roma 3-3 di due anni fa, con Cosmi che, praticamente già in B, stoppa la corsa scudetto di Ranieri. E lo scorso anno, l’umiliante 4-2 del suo Lecce contro il povero Luis Enrique. Per non farsi mancare nulla: tra Cosmi e Zeman c’è un solo precedente, 12 novembre 2000, Perugia-Napoli, 1-1. Zeman dopo quella gara venne esonerato.

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