(F. Bovaio) –Alla fine ci restano i 216 gol di Totti in campionato (di cui 14 alla Sampdoria) che lo issano al terzo posto della classifica dei migliori marcatori di sempre della nostra serie A insieme a leggende come Meazza e Altafini e questo pareggio che ha tanto il sapore della sconfitta. Neppure giocando in undici contro dieci la Roma è riuscita a sfatare il tabù- Olimpico. In tre partite sicuramente abbordabili giocate sul campo amico non è andata oltre i 2 pareggi con Catania e Sampdoria e quella sconfitta allucinante con il Bologna, figlia di errori individuali marchiani. Gli stessi che hanno punito la squadra anche ieri.
E’ incredibile questo lungo momento negativo della squadra giallorossa nel suo stadio, dove ha sempre costruito la sua classifica. Invece dallo scorso 11 aprile non ci ha vinto più. Dopo quel 3-1 rifilato all’Udinese in una gara che sembrava potesse lanciarla verso la Champions sono arrivate le sconfitte con la Fiorentina (l’anno scorso) e il Bologna e i pareggi con Napoli, Catania (due volte) e Sampdoria. Sei, lunghe, partite che i tifosi hanno dovuto ingoiare come altrettanti bocconi amari, nelle quali tra l’altro la Roma si era trovata in vantaggio quattro volte senza poi riuscire a capitalizzarlo: con Marquinho contro il Napoli il 28 aprile (quando poi finì 2-2); con Totti contro il Catania lo scorso 5 maggio); con Florenzi e Lamela contro il Bologna e ancora con Totti ieri. Solo contro la Fiorentina (nel torneo passato) e il Catania (in questo) è andata sotto, poi è stata sempre rimontata, senza riuscire più a riprendersi i tre punti.
Con buona pace di quelli che al momento del sorteggio del calendario dissero che quest’ultimo le aveva riservato un avvio morbido tra le mura amiche, di quelli da nove punti sicuri. Alla fine è sempre il campo a parlare chiaro e alla Roma sta dicendo che, una volta in vantaggio, sotto porta dovrà essere più cinica di quanto non sia stata finora.