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IL MESSAGGERO “Saremo competitivi”

Walter Sabatini

(A. Angeloni) – Faccia da pupetto, ricciolo alla Tommasi. Apre bocca e scopri un uomo. Ha soli diciannove anni, si chiama Dodò. Ha già conosciuto la sofferenza, basti guardare su youtube l’infortunio subìto lo scorso 16 novembre, per coincidenza lo stesso giorno di Burdisso. Pazzesco. La sofferenza continua ora, perché quel maledetto ginocchio ancora non funziona come dovrebbe. La muscolatura ha perso tono e lui, José Rodolfo Pires Ribeiro, esplosivo terzino sinistro, è ancora fermo. Sabatini lo presenta, se lo guarda e, fiero, sussurra: «I tifosi saranno orgogliosi di questo ragazzo che per me diventerà un grande giocatore», poi il ds si allontana e vedendolo parlare aggiunge: «È giovane, ma ha gli attributi». Vero, almeno così sembra. Dodò ha le idee chiarissime, infatti. «Non ho paura, le pressioni le ho già vissute: in Brasile facevo il sostituto di Roberto Carlos, uno dei più forti della storia del Brasile».

Come a dire: figuriamoci se mi spaventa competere con José Angel o Marquinho. Ha scelto la Roma perché non lo ha mai abbandonato in questi otto mesi difficili. «Ho avuto molte proposte ma la Roma è quella che ha mostrato un reale interesse. La ripresa procede abbastanza bene, mi manca forza fisica e muscolare e per questo mi sto allenando mattina, pomeriggio e sera». Sabatini garantisce: tra cinque giorni si aggregherà al gruppo. Ieri ha fatto corsa e qualche tocchetto al pallone.
«Le mie qualità? Tecnica e velocità. Il quattro-tre-tre? Ho giocato in quel modo in under venti. In Brasile Zeman è conosciuto come una persona onesta e che sa fare il meglio per la squadra. I miei idoli? Totti è uno dei giocatori più conosciuti da noi, nel mio ruolo il top è Roberto Carlos, a lui mi ispiro. Gli obiettivi della Roma? Possiamo competere ad alti livelli». Totti non la pensa proprio così. Beata gioventù.

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