REPUBBLICA.IT Zarate, insulto omofobo su Twitter. Gay Center: “Ora scuse dalla Lazio”

Zarate

Un insulto omofobo via Twitter. Protagonista Mauro Zarate, attaccante argentino della Lazio, già autore, nel 2010, di un saluto romano dalla curva nord dello stadio Olimpico, che ha risposto con un insulto omofobo ad un tifoso che lo invitava ad andarsene da Roma. Quando Davide T. (che nel profilo ha una foto di Francesco Totti) gli ha scritto “Sei una pippa vattene da Roma“, il calciatore ha replicato: “Con quella foto è normale che sei un frocio“. Inevitabili le reazioni delle associazioni. “L‘insulto omofobo di Mauro Zarate a un tifoso romanista su Twitter è un fatto gravissimo che segnala ancora una volta un diffuso e pericoloso clima di intolleranza verso i gay in ampi settori del calcio. Ci aspettiamo le scuse di Zarate, della Lazio e del presidente Lotito, ma soprattutto è necessario che la Federcalcio affronti il tema del contrasto all’omofobia negli stadi, tra le tifoserie e i giocatori, come abbiamo evidenziato già nelle scorse settimane con le dichiarazioni omofobe di Cassano che hanno fatto il giro del mondo” ha dichiarato in una nota il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo. “Chiederemo quanto prima – aggiunge Marrazzo – un incontro alla Federcalcio per capire in che modo vuole affrontare questo tema, come fanno molte altre federazioni sportive in Europa. La scorsa settimana, in occasione del Pride di Roma alcuni attivisti avevano indossato durante il corteo la maglia della Nazionale Italiana proprio per richiamare l’attenzione sull’omofobia nel calcio, adesso ci attendiamo delle risposte“. A intervenire è anche Enzo Foschi, consigliere regionale del Lazio per il Pd: “Il calcio deve prevedere una sanzione pesante per chi, come Zarate, fa tali dichiarazioni. Ora basta, la Federazione deve farsi sentire. Un tesserato che dice certe cose va squalificato allo stesso modo col quale funziona la prova tv. Le frasi di Zarate rappresentano la negazione di tutto ciò che lo sport dovrebbe essere. Faccio appello anche a Damiano Tommasi perché intervenga“.

Fonte: Repubblica.it

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