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SERIE A Le pagelle della stagione

Serie A

La finale di Coppa Italia ha chiuso una stagione, da oggi tocca alla Nazionale: ecco i giudizi finali di questo campionato 2011-2012. Il titolo della Juve, la Coppa del Napoli, l’Udinese capolavoro e l’Inter degli errori. Bene Donadoni a Parma, Diamanti e Ramirez hanno illuminato il Bologna 

JUVENTUS 8.5
Uno scudetto si può vincere in tanti modi. Le caratteristiche di questo sono l’imbattibilità e il bottino relativamente basso del miglior realizzatore (Matri, 10). Al secondo e terzo posto due squadre in cui tutti giocano per uno. Qui, tutti per tutti.

MILAN 7.5
Con due punti in più aveva conquistato lo scudetto precedente, segno che Allegri ha mantenuto un’elevata velocità di crociera. Troppi infortunati, qualche scelta sbagliata. Il Barcellona ha segnato la stagione e la Juve, sempre in pista, non ha mai smesso di correre.

UDINESE 8.5
Va bene, non ha vinto nulla, ma col materiale a disposizione Guidolin ha fatto un capolavoro. Quarto l’anno scorso, terzo adesso e con una squadra decisamente meno competitiva, che ha vissuto sui gol di Di Natale.

LAZIO 7.5
Senza gli infortuni a Lulic e Klose, oppure se Lotito avesse investito un po’ sul mercato invernale, avrebbe probabilmente centrato il terzo posto. In acque mosse Reja è stato un pilota esperto e paziente.

NAPOLI 7.5
Sono le partite di Champions a tenere alto il voto. In campionato ha lasciato troppi punti in provincia. Poca fiducia nei rinforzi da parte di Mazzarri oppure rinforzi al di sotto delle aspettative? Buone tutt’e due. Bella impennata d’orgoglio all’atto di chiusura.

INTER 4.5
Stagione disastrosa, con 14 sconfitte. Troppi errori di mercato, in estate e inverno. Tre allenatori cambiati.

Prendere l’ultimo convoglio utile per l’Europa è già qualcosa, ma adesso c’è molto da lavorare.

ROMA 5
Il progetto di Luis Enrique (uscito di scena con dignità) è fallito quando sembrava poter decollare. Qualche giovane su cui insistere è arrivato, e Montella può essere l’uomo giusto. La difesa, comunque, è tutta da rifare.

PARMA 7.5
A volte, non sempre, il cambio d’allenatore serve. Partenza grigia, poi gran finale con le 7 vittorie consecutive. Donadoni ha fatto un ottimo lavoro, tanto più non disponendo, in rosa, di grandi stelle.

BOLOGNA 7
Salvezza tranquilla con sprazzi di bel gioco. I gol di Di Vaio e la tecnica di Diamanti e Ramirez hanno illuminato una squadra operaia ma non sono da trascurare le parate di Gillet.

CHIEVO 6.5
Tre punti in più per una squadra più forte rispetto a un anno fa, ma con minore bottino da parte di Pellissier (solo 4 gol su azione). Positivo l’innesto di Bradley, valorizzato Acerbi.

CATANIA 7
Chiude male un bel campionato e rilancia le quotazioni di Montella. Brava la società a pescare specialmente in Sudamerica i giocatori adatti, da Izco a Barrientos. Rivitalizzato Legrottaglie.

ATALANTA 7.5
I 6 punti di penalizzazione la obbligano a partire forte e forte va, finché non è certa di salvarsi. Poi rifiata. Brava a credere in Denis ma anche a proporre gente più giovane, sul taccuino di Prandelli.

FIORENTINA 4
Anche qui tre allenatori. Acque sempre agitate, fino all’incredibile scontro Rossi-Ljajic e ai Della Valle contestati. Non è che ci sia la coda per rilevare la squadra. Serve una volpe del mercato.

SIENA 6.5
Sannino ha dato un gioco interessante che ha portato la salvezza in anticipo. E, anche a strilli e musi duri, ha fatto crescere Destro. Medaglia a parte per Brienza, classe pura, che Guidolin vorrebbe a Udine.

CAGLIARI 6
Anche se Cellino cento ne fa e altrettante ne pensa, non rischia le sabbie mobili perché ha un buon impianto di gioco e qualche faccia nuova per l’isola (Pinilla, Ibarbo) fa sentire il suo peso.

PALERMO 4
Sforacchiata dalle impennate non sempre comprensibili di Zamparini e tenuta a galla da Miccoli, la squadra valeva sulla carta più della sua magrissima classifica. Imperdonabile la leggerezza in Uefa.

GENOA 4
Senza i gol di Palacio sarebbe in B. Tra Preziosi, Zamparini e Cellino ci dev’essere una gara a chi esonera più allenatori nel minor tempo. Risultati sotto gli occhi di tutti. A Marassi (tifosi contro giocatori obbligati a levarsi la maglia) l’episodio più brutto del campionato.

LECCE 5.5
Cosmi quasi ci riusciva: da ultimi a salvi. Determinante la sconfitta interna con la Fiorentina e, in generale, i pochi punti raccolti in casa (15, contro 21 fuori). Bravi Cuadrado e Muriel, ma non sono suoi.

NOVARA 5
Poche fiammate (due vittorie con l’Inter, una con l’Udinese) e una spiccata fragilità difensiva, pur schierando una linea di 5. La staffetta Tesser-Mondonico-Tesser era proprio necessaria? E a cos’è servita?

CESENA 4
Beretta ha dato un po’ di solidità, ma ormai era tardi. Errori di mercato: Mutu, Santana, Martinez, un lusso quando si sa di dover lottare ogni domenica. Lusso che una provinciale non si può permettere.

Fonte: repubblica.it

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