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LAZIO Mirko Fersini ancora in coma. Le parole di S.Inzaghi

Mirko Fersini

Si ispirava a Lichtsteiner, aveva anche la sua maglia appesa in camera e come lo svizzero, Mirko con le sue scorribande sulla corsia di destra aveva convinto il suo allenatore Simone Inzaghi a non poter prescindere dalla sua presenza in campo. Quasi un metro e ottanta di altezza, il terzino destro degli Allievi Nazionali biancocelesti aveva già puntato il prossimo derby, quello del 22 aprile, un Roma-Lazio che non voleva perdersi per nessun motivo al mondo e proprio in questa ottica era arrivato un cartellino giallo nell’ultima partita giocata: «Si era fatto ammonire nella partita contro il Bari, era diffidato. Mi ha detto “mister, dovevo farmi ammonire, devo giocare il derby!”. Scherzando gli risposti “ma sei sicuro che ti faccio giocare?”». A parlare, come riporta il Corriere dello Sport in un articolo a firma di Daniele Rindone, è ovviamente Simone Inzaghi, che tra i tanti chilometri percorsi facendo avanti e indietro nel reparto di terapia intensiva, ha raccontato chi è quel ragazzo che sta lottando tra la vita e la morte: «Un ragazzo d’oro, un grande talento. Era cresciuto tanto, che progressi, era nel giro della Nazionale. Forse l’ho sostituito solo due volte, ma solo nel finale». Mirko non si era perso una partita fino a questo momento, una vera e propria colonna di un gruppo di ragazzi straordinari che sta dominando la categoria: «Stava andando tutto troppo bene. Otto punti di vantaggio sulla Roma, più dieci sul Catania. Era tutto troppo perfetto. Non riesco a darmi una spiegazione, perché tutto questo? Cercheremo di andare avanti anche per lui, io spero torni con noi, non voglio crederci». Non vuole crederci nessuno, un dramma di questo tipo è veramente troppo pesante da digerire e quella residua, minima, impercettibile speranza di un miracolo diventa un ancora di salvataggio per tutti coloro che stanno facendo il tifo per lui e per un suo risveglio. Ieri al San Camillo a fare forza al piccolo Mirko c’era tutta la squadra, tutti i suoi compagni, tra cui anche Rocco Giordano, il figlio di Bruno, anch’egli presente all’ospedale: «Conosco Mirko da tanti anni, questi ragazzi li ho visti crescere. È un talento, è molto bravo, sarebbe arrivato in alto. Un difensore moderno, uno di quelli che sa difendere e attaccare. In prospettiva era tra i migliori in assoluto». Il piccolo Rocco, come tutti i suoi compagni, è ovviamente sconvolto per questa tragedia: «È tosta per lui, lo è per tutti. Questo gruppo si conosceva da anni, è un età che ti segna, i ricordi sono indelebili. Chissà quanti casini avranno combinato questi ragazzi in ritiro, chissà quante risate, sono molto uniti. Mi viene in mente un’immagine, ricordo Mirko sorridente mentre veniva inquadrato dalle telecamere prima della partita di mercoledì contro il Salisburgo. Ricordo quel suo sorriso. Eravamo pronti per andare a Rieti, le famiglie si preparavano per la trasferta. Il mondo della Lazio è stato sconvolto un’altra volta».

Da lalaziosiamonoi.it

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