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CORRIERE DELLO SPORT Roma, con Osvaldo c’è la carica dell’ex

Pablo Osvaldo

(A. GHIACCI) – L’ultima volta, il primo aprile contro il Novara, ci aveva pensato lui. Aveva scelto “Start me up” dei Rolling Stones come colonna sonora dell’ingresso della Roma per il riscaldamento sul prato dell’Olimpico. E ormai sta diventando un’abitudine, visto che il club giallorosso ha affidato ancora ad Osvaldo la decisione su quale canzone far partire domani sera. Da amante del rock sceglierà ancora qualcosa che possa dare tanta carica, anche perché l’italoargentino si ritroverà di fronte la Fiorentina, unica sua ex squadra alla quale non ha ancora fatto gol (colpite Atalanta e Bologna, con il Lecce gli è stata annullata la splendida rete in rovesciata…). All’andata non c’era, punito dal codice etico giallorosso dopo la discussione di Udine con Lamela culminata nel colpo al compagno. La Roma uscì dal Franchi con una sconfitta pesantissima, e partirono subito le polemiche: ma non si poteva punire Osvaldo in un altro modo e non fare il male della Roma privandola dell’attaccante di riferimento? Acqua passata. Domani sera Osvaldo vorrà dare continuità alla super prestazione sfoderata mercoledì con l’Udinese (un gol un palo e un assist tra tante altre cose pregevoli) per tre motivi fondamentali: aiutare il club giallorosso nella corsa che porta al terzo posto, far bella figura di fronte alla sua vecchia società (…)


FORZA – Osvaldo sta dimostrando con i fatti ciò che aveva detto all’inizio dell’avventura giallorossa:  «Troppi i 17 milioni spesi per me? Vedrete, mi hanno pagato anche poco…» . Qualche mese dopo il campionato che ha segnato il suo ritorno in serie A, parla di 11 gol (segnati in 11 partite diverse) in 23 presenze, praticamente una rete ogni due gare. Non solo, perché Osvaldo è il prototipo di quello che, riferendosi proprio a lui, il commissario tecnico dell’Italia Prandelli ha definito  «attaccante moderno» . Capace di segnare e rendersi pericoloso quindi, ma anche di aiutare la squadra nella fase difensiva. L’attaccante giallorosso, dotato di grande tecnica ed esplosività, sta diventando un giocatore completo anche grazie a Luis Enrique.
E’ stato proprio il tecnico spagnolo che lo ha voluto alla Roma, preferendolo a Nilmar, brasiliano del Villarreal, consigliato dal direttore sportivo Walter Sabatini, con il quale l’accordo era a un passo. Luis Enrique poi, ha cominciato a schierare Osvaldo molto largo, facendolo partire quasi dalla fascia, con Totti in zona centrale come regista d’attacco e l’altro attaccante sulla corsia opposta. E proprio attraverso la novità tattica, Osvaldo si è guadagnato le attenzioni di Prandelli, che lo ha già mandato in campo in due occasioni con l’Italia. E siccome nel calcio le novità non finiscono mai, ecco che mercoledì scorso, contro l’Udinese, Osvaldo è tornato a scambiarsi la posizione con Totti, tornando spesso e anche a gara in corso al ruolo preferito di centravanti (con il capitano che si decentrava verso sinistra).
FUTURO – Il suo decimo gol, segnato al Novara, alla Roma è costato il bonus di 250.000 euro che insieme all’Espanyol era stato inserito nel contratto. La stessa cifra sarà pagata tra altre nove reti, a quota venti. Difficili da segnare nelle sei partite che restano. Ma Osvaldo, che a 26 anni ha ancora enormi margini di miglioramento, non ha intenzione di fermarsi. (…)
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