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CALCIO MERCATO Spregiudicati, potenti e ricchissimi ecco i veri padroni

Calcio mercato

Commissioni fino al 10 per cento, gestiscono un business da 150 milioni l’anno. Boniperti non voleva nemmeno riceverli, ora gestiscono ogni trattativa.
Trent’anni fa era un’avventura. Quando Dario Canovi, avvocato romano tra i precursori del mestiere di procuratore di calcio, entrò nell’ufficio di Antonio Sibilia ad Avellino per trattare il contratto di Juary – che il presidente avrebbe addirittura spedito a consegnare una medaglia d’oro a Raffaele Cutolo – quello si tolse la Magnum dalla fondina e l’appoggiò sul tavolo. “È che quando sto seduto mi dà fastidio”. A quei tempi i procuratori non li volevano tra i piedi: Boniperti con loro non parlava, si rifiutava di riceverli e di farli entrare alla Juve.
Oggi invece la dimensione degli affari è industriale e gli interessi planetari. Un mercato non sempre fuori regola e da codice penale, ma molto disinvolto. Maurizio Zamparini ha denunciato per estorsione il procuratore argentino di Javier Pastore: dal trasferimento de El Flaco al PSG, Marcelo Simonian tramite la Dieci football Corporation ha incassato una fetta di 12 milioni, dopo richiesta di 17. Dei 39,8 milioni pattuiti con i francesi il Palermo ne ha incassati 22,8 e il resto se ne è andato in premi all’Huracan e in una maxifetta al procuratore che in realtà è comproprietario del giocatore. In ogni caso il giudice ha deciso l’archiviazione e si va in appello.
In Europa e in Italia gli agenti fanno mercato a tutto campo. Mettono in piedi l’affare e lo fanno lievitare. Il famoso agente Fifa Mino Raiola, ex pizzaiolo italo-olandese (maturità classica e 7 lingue per altro) nato a Nocera Inferiore e che cominciò a fare affari nel suo ristorante di Haarlem frequentato da Bergkamp, Rijkaard e quelli dell’Ayax, è diventato la testa di ponte del Milan: Ibrahimovic, Robinho, Van Bommel, Emanuelson. Il primo gran colpo in Italia fu Nedved alla Juve (2001), il prossimo sarà l’asta per Balotelli, la sua specialità. Ogni volta che Ibra cambia club o rinnova Raiola apre le casse: la percentuale di un procuratore va dal 4 al 10% sul lordo (per Ibra 20 milioni l’anno, fino a 2 milioni dunque per il suo agente). Due anni fa il suo giro d’affari annuale era di circa 5 milioni, ora molto di più. Metodi spicci, famosa l’intercettazione Moggi-Raiola in Calciopoli circa il trasferimento di Ibra alla Juve dall’Ayax, che ovviamente va ammorbidito. Raiola: “Domani Ibra non si presenta all’allenamento”; Moggi: “Continuiamo a far guerra, non lo mandare ad allenarsi”; “Eh, io la sto facendo guerra!”.
Anche Ernesto Bronzetti è un formidabile procacciatore di calciatori, terreno di caccia soprattutto la Spagna, Vieri, Kakà. Figo e altri sono passati per le sue mani. Uno dei più quotati è l’avvocato cosentino Beppe Bozzo, che ha esteso la sua attività dai calciatori (Cassano, Gilardino, Quagliarella), ad allenatori come Ranieri e Mazzarri. L’ultimo colpo grosso è stato di Sergio Berti, il più tosto di tutti: a De Rossi aveva procurato un contratto da 9 milioni netti al City, la Roma si è dovuta svenare per garantirgliene almeno 6-6,5 bonus compresi. Il più originale Armin Ruznic che importa sloveni a Palermo, tutti con la “ic” finale come lui: Ilicic, Bacinovic, Kurtic, Handelkovic.
Alessandro Moggi, 5 mesi nel vecchio processo Gea e 20 di squalifica sportiva, ha intanto riaperto a Dubai la Gea World Middle Est, costola della vecchia agenzia dei figli di papà (Riccardo Calleri, Chiara Geronzi, Francesca Tanzi, Giuseppe De Mita, Davide Lippi) che arrivò a 262 procure. I soldi muovono tutto. Con 1.502 milioni di “costo imputabile al personale” in A (Report Figc 2012), ai procuratori può finire un bottino fino al 10%: 150 milioni.
Il mercato ormai è internazionale. La Gestifute del potente avvocato portoghese Jorge Mendes vale 400 milioni: gestisce Mourinho e Cristiano Ronaldo, Quaresma, Coentrao. Allenatore e giocatori con lo stesso procuratore. Mentre l’anglo iraniano Kia Joorabchian, registrato con un passaporto canadese alla camera di commercio di Londra, addirittura acquista cartellini di giovani talenti sudamericani, assistendoli e stipendiandoli, in attesa che esplodano. Non ha una licenza di agente ma un fondo d’investimento (MSI) nelle isole Vergini, tramite cui sono passate le “importazioni” di Tevez e Mascherano al West Ham, e poi via così. Famose le foto di Galliani e Joorabchian in camicia a Rio: ma il ricco affare Tevez-Pato-Milan-City-Psg venne stoppato da Berlusconi. Alla faccia dei divieti Fifa il magnate brasiliano, Delcir Sonda, 24 supermercati in Brasile, tramite il fondo DIS sede a Chui al confine con l’Uruguay, detiene quote di 60 calciatori brasiliani, tra cui Ganso e Neymar (il Barça è pronto a sborsare 65 milioni). I prossimi affari della grande torta.

Fonte: Repubblica.it

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