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LA TANA DELL’ORSO BRUNI. Chissenefrega di cene e discoteche…

Cena giocatori Roma

Chissenefrega di cene, feste e discoteche. Non è una serata a quattro giorni dalla partita a cambiare le carte in tavola. Tendenzialmente, ognuno è libero di fare ciò che meglio crede, quando lo reputa più opportuno e con chi vuole. Quello che non va bene, invece, è l’approccio mentale avuto dalla squadra nella partita di ieri. E’ bastata un’altra avversaria corta, compatta e votata al contropiede per scombussolare i piani e creare qualche interrogativo. Purtroppo, però, è stato uno stop sanguinoso sia per la classifica, sia per la superiorità tecnica nel giochino delle figurine. Stavolta non c’è la sfortuna a cui potersi attaccare ma un atteggiamento fiacco e senza idee. Quando Totti gioca un match “normale”, nessuno dei suoi compagni riesce a sobbarcarsi il peso della leadership. Le idee scarseggiano, le gambe tremano e lo spunto illuminante rimane un miraggio. Il paradosso, disgraziatamente, sta nel fatto che il Bologna non ha rubato niente. Niente di niente. Anzi, i giocatori di Pioli si sono sistemati in campo con sacrificio e personalità, memori dei due schiaffoni subiti nel match casalingo disputato a ridosso del Natale e non hanno mollato di un centimetro. La Roma è sembrata distratta e annoiata, imbrigliata nella ricerca di un possesso palla sterile. I lanci lunghi poi, nel tentativo di trovare la rete d’inerzia, hanno sotterrato le residue speranze di arrivare al successo. Con le sconfitte di Udinese, Inter e Napoli poteva (e doveva) essere il pomeriggio perfetto. Un pomeriggio ideale per lanciare il sasso verso il terzo posto e nascondere subito la mano. Un pomeriggio finito come tanti altri: con dubbi, malinconia e amarezza per ciò che poteva essere e non è stato. Bello, bellissimo sperare in un futuro migliore ma farebbe tanto piacere anche godersi un presente adeguato. Ci vuole pazienza. Calma. Spirito di sacrificio. E, già che ci stiamo, lucidità. Lo strillano tutti: dal primo dei magazzinieri all’ultimo dei tifosi. Impossibile dare loro torto ma è anche necessario arrivare in Europa per sviluppare il progetto. Senza questi punti, con qualsiasi prospettiva la si voglia vedere, in giro per il Vecchio Continente sarà possibile andarci soltanto in vacanza. Piuttosto riduttivo per una squadra come la Roma.

A cura di Piergiorgio Bruni

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