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IL MESSAGGERO. Luis Enrique: “Eravamo lenti, peccato è un’occasione persa”

Luis Enrique

(S. Carina) – Al primo sguardo alla classifica dall’inizio della stagione, i conti per Luis Enrique non tornano:«Peccato, è un’occasione persa». (…) Ho visto un Bologna ottimo e una Roma in difficoltà, il pareggio è giusto. (…) Partita difficile dall’inizio. Si vedeva che eravamo un po’ lenti, forse perché l’avversario ha fatto benissimo il proprio lavoro. Nella ripresa abbiamo giocato meglio ma nel momento migliore abbiamo preso il gol. Dopo il pari di Pjanic, abbiamo anche avuto tre occasioni che non abbiamo sfruttato. Dobbiamo migliorare». Dopo la continuità, ecco il nuovo input lanciato dall’allenatore: «Bisogna essere più cinici sotto porta, più bravi, più precisi nella finalizzazione».

Con l’eliminazione dall’Europa League ad agosto, quella dalla Coppa Italia di martedì scorso e la zona Champions che rimane distante 7 punti, il pericolo che la stagione possa trasformarsi in anonima, è dietro l’angolo: «Il rischio c’è (…) sappiamo che all’Olimpico le avversarie si verranno a chiudere per poi metterci in difficoltà con ripartenze e contropiedi. Siamo ancora alla prima giornata di ritorno, vedremo». Capitolo difesa: «Soffre troppo? Vuol dire che non funziona qualcosa a livello di squadra. Abbiamo rischiato un pò nel finale perché ci siamo spinti in avanti per cercare di vincere».

Qualche parola in più la merita Lamela. Una settimana non semplice per l’ex River Plate: dall’espulsione contro la Juventus con multa annessa, fino alla nottata allegra di mercoledì con i compagni di squadra. Alla vigilia, Luis Enrique aveva provato a stimolarlo: «Farà due gol». Dopo un’ora, si è visto costretto a sostituirlo: «Vuol dire che come indovino valgo poco… Troppo condizionato dalle polemiche? Non credo, anche se un professionista deve imparare a convivere con la pressione che c’è intorno alla società. Questo significa essere un professionista di livello». E’ la seconda volta in pochi giorni che la Roma si trova in difficoltà con avversari che giocano con un centrocampo a cinque: «Tutti sanno come giochiamo, ora faremo ancora di più. Ogni giorno cerco di far crescere la squadra. Oggi non è stata la migliore Roma ma non me la prendo con i ragazzi. Vedo che gli avversari si regolano sempre su quello che facciamo. Se giochiamo bene possiamo sempre ottenere il massimo, altrimenti soffriamo».

Intanto prima della gara, il presidente della Roma, Thomas DiBenedetto, ha inaugurato il Cuore Sole Village by As Roma, villaggio d’intrattenimento pensato per le famiglie, le scuole e i tifosi che si dirigono allo stadio (…): «Il primo obiettivo della società è vincere, e poi vogliamo rendere l’esperienza allo stadio dei tifosi la migliore possibile». DiBenedetto si è quindi detto infastidito dalla «situazione economica in Italia». Situazione che comunque non impedirà alla Roma di continuare a percorrere la strada verso il nuovo stadio. A confermarlo è l’ad Fenucci: «La costruzione del nuovo impianto rimane l’obiettivo primario». Tre i punti all’ordine del giorno dell’assemblea: 1) approvazione della ricapitalizzazione di 80 milioni (50 da versare subito e 30 entro il 2013); 2) nomina di Pannes e Klein al posto di Ruane e D’Amore; 3) nomina del nuovo sindaco supplente: Lamonica per Spanò. In più sarà ufficializzato il cambio di nome della controllante: da As Roma DiBenedetto LLC in As Roma LLC.

Intanto tutto a posto per Marquinho, atteso mercoledì a Roma (al massimo giovedì): il diritto di riscatto è stato fissato a 4,5 milioni più bonus di 500 mila euro se il centrocampista giocherà 12 gare. Sabatini, a fine mercato, partirà per il Brasile per piazzare Cicinho e Pizarro (se il cileno non andrà alla Juve): lì non c’è stop alle trattative.

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