IL MESSAGGERO. La svolta di Luis Enrique

Luis Enrique

Ci voleva per la Roma una vittoria così. In trasferta, contro una grande
di Champions come il Napoli: senza paura, senza patemi. Verrebbe da dire che Luis Enrique comincia a raccapezzarsi in un campionato dove il cinismo conta quanto il bel gioco. Quel cinismo che stavolta è mancato alla Lazio, anch’essa bella ma un po’ ingenua nel farsi riprendere dall’Udinese quando il più era fatto, il sorpasso in classifica avviato, il paradiso vicino. Due partite spettacolari, otto gol, qualcuno fortunoso, pali e occasioni in un rocambolesco ping pong tra San Paolo e Olimpico. I giallorossi ne fanno tre, di gol, tutti in momenti topici: all’inizio, mentre il Napoli preme e infine quando, messo il timbro della speranza, si appresta a un finale fiammeggiante. La Lazio il terzo, quello della sicurezza, non riesce a metterlo dentro e paga dazio anche alla cattiva sorte. La Roma che non ticchetta è un belvedere:pallaaterracondita stavolta di rapidità per ribattere colpo su colpo a un Napoli trafitto a freddo.Zuniga, Maggio e Lavezzi, partendo lateralmente, mettono a volte in crisi gli esterni giallorossi ma la squadra non si fa mai schiacciare, rischia e ribatte
senza paura. Uscendo benissimo alla distanza e sfiorando addirittura un risultato clamoroso. Viene fuori, finalmente, tutta la personalità dei giallorossi, mai un pallone buttato via e occasioni in contropiede.
Come vuole Luis Enrique che sembra aver compreso i misteri del calcio italico, ma senza rinunciare al proprio credo.
Costretta a inseguire, anchelaLaziomostracarattere. Senza Hernanes all’inizio ma con tanti corridori e con quel prezioso gregario che è Lulic, al terzo gol personale. Anche Guidolin sorprende, escludendo in partenza il bomber Di Natale, ma Floro Flores ripaga la scelta con un tuffo di testa che vale il preziosovantaggio.Ilgregario in bianconero si chiama Pinzi ed è lui che ispira e poi chiude il match con una volata e un’esecuzione dagrandegiocatore.Perfetto il diagonale del pari, a stento trattenuta l’esultanza da ex. Nel mezzo Klose colpisce ancora ma noncompleta l’opera, facendosi ribattere da Handanovic il pallone della sicurezza. E all’ultimosospiroKozakarriva con una frazione di ritardo sul cross teso di Gonzalez che poteva dare una svolta alla classifica.
Così le due contendenti lasciano la Juventus andare in fuga, i friulani si aggrappano al Milan, la Lazio chiude il manipolo delle migliori. Si rigioca già domani, recupero della prima giornata, con Allegri a Cagliari.
E mercoledì sarà ancora il turno delle altre, con la sfida tra Guidolin e Conte,la Lazio opposta al Chievo e la Roma a Bologna. Fuochi d’artificio per l’addio al 2011.

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