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REPUBBLICA.IT Luis Enrique: “Non sono un marziano, con le mie idee si vince”

Luis Enrique

REPUBBLICA.IT – Luis Enrique in conferenza stampa è stato deciso: “Vedo la voglia di cambiare la nostra situazione, il mio obiettivo prioritario è vincere a Novara“.

“NON SONO UN MARZIANO” – Luis Enrique è apparso fiducioso probabilmente anche in virtù di quanto fatto sapere dalla società che punta su di lui. Non si sente peraltro un tecnico innovativo nè tanto meno mal voluto dai suoi colleghi italiani: “Non sono un marziano caduto da una nave spaziale. Nessuno mi ha fatto pesare di essere sraniero”. Ha poi parlato della partita che lo aspetta domani sera: “Vedo il Novara e tante altre squadre che fanno un calcio propositivo. Magari non come lo voglio fare io, ma ognuno ha il suo pensiero. Io non chiedo ai giocatori di fare cose incredibili. Se così non fosse non starei iniziando a vedere cose così che mi piacciono”. E’ arrivata poi un’altra iniezione di fiducia: “In ogni partita non ho visto la mia squadra inferiore a nessuna altra certo se continueremo a fare questi errori saremo lontani dalla capolista. Ma se diventiamo più concentrati magari iniziamo a vincere. Magari”. Importante è mantenere il livello di concentrazione sempre alto: “Ci manca anche il controllo nelle due aree serve più capacità contundente. Ma quello che vedo in campo mi fa essere fiducioso. Non so quello che succederà dopo, ma inizio a vedere azioni che mi piacciono. Non mi piace mai il risultato, dobbiamo lavorare per ridurre le capacità dell’avversario. Adesso agli avversari basta poco per batterci”.
“VOGLIAMO CAMBIARE LA NOSTRA SITUAZIONE” – Il tecnico sottolinea anche i dati positivi emersi dopo le prime nove giornate di campionato: “Con Milan e Juventus siamo la squadra che fa più possesso palla nella metà campo avversaria. In questo campo siamo con le squadre che devono dominare la classifica, le squadra piccole non lo fanno. Noi dobbiamo migliorare solo nella ‘contundencia’, nell’incisività. Avevo detto ‘ora non siamo da scudetto’, ma nessuno sa cosa può succedere nel calcio”. Resta cauto quando si parla degli obiettivi prefissati: “Non ho obiettivi per la fine del campionato, il mio obiettivo prioritario è vincere a Novara. Vedo la voglia da parte dei giocatori di cambiare la nostra situazione”, perché “il risultato è sempre la cosa più importante”. A dare qualche pensiero all’asturiano non è il campo sintetico, ma la squadra allenata da Tesser che ha già fatto vedere cose buone contro grandi squadre: “Il Novara in casa  ha battuto l’Inter e potrebbe metterci in difficoltà. Dovremo essere bravi. Ma quello che succederà dopo non lo so anche se non c’è nulla che mi preoccupi. Non possiamo preoccuparci se ci sarà un terremoto, non lo sa nessuno”.
“MERCATO? SIAMO TROPPI, PRIMA LE CESSIONI” – Terremoti o meno, il suo calcio non piace a tutti. Così, l’allenatore trova anche il tempo di replicare a qualche critica ricevuta da Zeman: “So che parla quasi sempre male di me. Io non parlerei mai male di un collega. E ho ammirazione di quello che ha fatto come allenatore”. Un dettaglio che Zeman allena ancora. Dal boemo a Sacchi, che gli ha consigliato di non cambiare: “Ma io non ho mai cambiato il mio pensiero su quello che voglio dalla mia squadra. Non sono qui per cambiare”. Tanto sincero quando si parla di calcio, tanto ermetico sul mercato: “Cosa chiederei alla società? Siamo troppi, prima di arrivare giocatori devono uscirne”. Per i trasferimenti però c’è tempo: “Non penso né a gennaio né a giugno, non so neanche se ci sarò. La cosa importante per me è far migliorare la squadra”. Impossibile invece che Luis migliori sull’autoironia: “L’imitazione di Fiorello sullo “scucchietto”? Noi asturiani siamo brutti ma bravi”. Alla Roma il dovere di dimostrarlo.

 

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