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(A.D’Urso) Cori offensivi, discriminatori. Ci risiamo. Alle 19.40 di ieri, in un Olimpico già ribollente di passione nonostante la pioggia e il freddo, i tifosi della Roma hanno intonato dalle Curve Sud e Nord un coro inequivocabile («O Vesuvio, lavali col fuoco»), rivolto ai tifosi del Napoli. Non è stato l’unico,

(G. Piacentini) Sembra che ieri mattina, quando ha letto che le formazioni pubblicate da tutti i giornali lo mettevano in panchina, ci sia rimasto male. Non per mancanza di rispetto nei confronti dei suoi compagni di squadra, ma perché lui col turn over ha sempre avuto poco a che fare.Ci ha pensato

(A.Schianchi) Uno è «dentro» la partita, con i passaggi, i lanci, i tiri, i gol, gli interventi in fase di ripiegamento. L’altro è «fuori», pare quasi emarginato, di lui poco si ricorda e a metà ripresa Rafa Benitez lo richiama in panchina. Kevin Strootman contro Marek Hamsik: ovvero come si interpreta il

(G.Piacentini) «Uno spot per il calcio italiano». Si è divertito, Daniele DeRossi, a giocare Roma-Napoli. Una gara tra due formazioni che si sono affrontate a viso aperto, con uno stile di gioco più europeo rispetto agli standard della serie A. «Nel nostro campionato – l’analisi del centrocampista giallorosso – si giocano il novanta per

(L.Garlando) Troppo Gervinho per un Napoli che ha affrontato la Roma come se Garcia non fosse laureato in ripartenze.Perfino Conte ha cambiato atteggiamento per inaridire le frecce giallorosse. Benitez, irriducibilmente fedele a se stesso, ha concesso campo e ha rischiato di essere travolto, poi è risalito con orgoglio fino al 2-2,