IL ROMANISTA De Rossi il silenzio dei vincenti

(C.Zucchelli) - Hanno dormito benissimo. Uno, Dani Osvaldo, lo ha pure detto ieri a Coverciano, dove la Nazionale è rientrata dopo la vittoria contro l’Armenia e dove sta preparando la sfida di martedì alla Danimarca.«Come stai?», gli hanno chiesto. E lui, col solito sorriso: «Tutto bene, ho dormito alla grande». L’altro, Daniele

GAZZETTA DELLO SPORT Osvaldo: “Mi lascio alle spalle la gente che mi ha bocciato”

(M.Cecchini) – Il giorno dopo – e a dispetto delle poche ore di sonno – la faccia di Osvaldo sembra essere quella dei momenti migliori. Nessuna sorpresa. Contro l’Armenia, insieme a De Rossi, non è sembrato un giocatore degno dell’epurazione zemaniana, e così l’italo-argentino può ragionevolmente affermare:«Ho dormito benissimo». Proprio vero. Questo, in

IL MESSAGGERO Roma, sorrisi azzurri

(U.Trani) - Tre reti per il centravanti italoargentino, svezzato dal cittì quando era allenatore della Fiorentina e chiamato in nazionale un anno fa prima di escluderlo poi ad inizio 2012, negandogli la spedizione a Euro 2012 per l’applicazione del codice etico. Dani è il capocannoniere dell’Italia che vuole sbrigarsi a timbrare il passaporto

CORRIERE DELLA SERA Basta polemiche, i tifosi sono stanchi

(B. Tucci) - Secondo voi, ai tifosi doc della Roma interessa poi molto questadiatriba tra Zeman e De Rossi? Hanno perso il sonno per decidere se ha ragione l'uno o l'altro? Oppure, ritengono che l'importante è giocare bene e vincere le partite? E, magari, anche divertirsi allo stadio come era stato

CORRIERE DELLO SPORT Roma orgogliosa dei suoi gioielli

(A. Ghiacci) - Soddisfazione e un pizzico di orgoglio. Come poi era normale che fosse. La Roma ha incassato con il sorriso la prestazione di De Rossi e Osvaldo con la maglia dell’Italia, condite dai gol decisivi che hanno permesso alla Nazionale di Prandelli di conquistare il primo posto nel

IL MESSAGGERO Dodò supera il test contro la Primavera

 (S .Carina) - I cinque minuti finali nell’amichevole contro l’Aris avevano rappresentato una bella emozione che però Dodò ha pagato caro. Non era pronto e da quella notte di agosto sono trascorsi altri 50 giorni senza vederlo in campo. Calendario alla mano, oramai sono 11 mesi che guarda gli altri giocare.

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