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IL MESSAGGERO. I giovani dell’Ajax il futuro del calcio

Pallone d' Oro

(R.Renga) Una cosa è sicura: il mondo è pieno di calciatori. Se ne troveranno sempre meno nelle zone più ricche e sempre più in quelle in cui i ragazzi, anziché andare a scuola calcio per sei ore a settimana, passano il loro tempo nei prati o in strada a palleggiare.

In ogni caso, i giocatori non mancano. Bisogna saperli scegliere, possibilmente quando costano poco e le loro doti s’intuiscono, più che vedere. Poi ci sono le grandi società, che comprano senza badare a spese. Cercano calciatori già fatti e cresciuti. Ecco, per i grandi club che comprano tutto l’anno, c’è una grande e splendente vetrina: Champions League.

Il negozio con più articoli (brutto, pardon) è come sempre quello dell’Ajax, grazie all’Accademia, poi esportata a Barcellona. Ad Amsterdam, dove impazzano commercianti di diamanti e mediatori, fanno maturare frutti calcistici da tramutare in euro. Gli ultimi tre talenti valgono un tesoro. Il migliore ci sembra Eriksen, diciannove anni, danese, trequartista, fantasia, grazia, intelligenza e capacità di fare gol. Merita follie. Gli gioca accanto un altro niente male: De Jong, che ha tre anni in più. Di anni ne ha 24, ma non li dimostra, l’esterno destro, basso e alto, Van der WielCon questi tre fai la squadra.

Abbiamo rivisto, dopo un letargo tecnico, Guarin, mediano del Porto di personalità e grande tiro. In regresso, ci pare, ma le qualità s’intuiscono. Nel Chelsea viene poco considerato il brasiliano Ramires, forse perché ha piedi che non somigliano a quelli di Neymar. Ma corre per tre, non per due e sa inserirsi.

Accanto a lui un portoghese che sembra un pirata: Meireles. Mette paura a guardarlo. Uno che non avrebbe sofferto del complesso Olimpico. La Roma l’ha anche trattato in estate. Lancio lungo, tiro, regista con passo da trequartista. Non si può lasciare ad altri Kevin De Bruyne, che il Genk utilizza, facendogli del male, come esterno sinistro a centrocampo. Anni venti, buon fisico, colpi geniali, già buono, anzi, già buonissimo.

Ci sono in giro due attaccanti acquistabili. Entrambi brasiliani. Il primo è una sorpresa: Jose Ailton, anni ventisette, punta dell’Apoel di Nicosia, rivelazione della competizione.

L’altro è una conferma: Vagner Love, stessa età di Ailton, una capigliatura azzurra che farebbe morire d’invidia Osvaldo e impazzire l’Olimpico. In Russia, dove non vuole più stare, ha fatto un gol ogni due partite. Suo partner nel Cska Doumbia, agile ed esplosivo, ma è notissimo e costoso.

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