(A. GHIACCI) Finalmente il direttore sportivo. Il vero regista, da poco più di un anno a questa parte, della costruzione della Roma. Walter Sabatini conferma che i giallorossi non hanno chiuso le operazioni in entrata. E’ in arrivo un difensore centrale: «Entro tre o quattro giorni faremo qualcosa. I titolari ce li abbiamo, ma il reparto difensivo verrà rinforzato, e lo faremo in fretta, per dare la possibilità a Zeman di avere al più presto il gruppo al completo. C’è l’esigenza di trovare un centrale di difesa, cerchiamo quello e niente altro, ci fermeremo qui, fatto salvo che le situazioni che propone il calcio siamo pronti a coglierle» . Mai abbassare la guardia con un dirigente come Sabatini. Che almeno conferma la provenienza geografica del prossimo difensore: «Brasiliano? Possibile. Anzi probabile» . Quindi il solo Romagnoli, dietro a Burdisso e Castan, non basta: «Romagnoli è una gioia potente per noi. Zeman lo ammira molto, oltre che indiscusse qualità ha un suo equilibrio incredibile. Farà parte del gruppo» .
CORRIERE DELLO SPORT Sabatini svela il suo obiettivo
USCITE – La Roma si sta liberando di quei giocatori che non rientrano nei piani. L’ultimo in ordine di tempo è stato Rosi. I prossimi saranno Heinze, Pizarro e Borriello? «Sono sul mercato, altrimenti sarebbero qui a Irdning. Sono forti, non hanno problemi di collocazione, ma hanno rifiutato alcune proposte. Nei prossimi giorni ci sarà più chiarezza per tutti, quasi sicuramente per Heinze, probabilmente per Pizarro. Borriello? Vedremo. La Roma non fa torti a nessuno e se non dovessero essere ceduti lavoreranno con gli altri. Rimarranno fuori su indicazione dell’allenatore e da questo concetto non torneremo indietro. Nei casi di Rosi e Borini ci sono stati degli atteggiamenti che non ci sono piaciuti e abbiamo agito di conseguenza. Non dobbiamo subir-e comportamenti che non ci piacciono» .
INCEDIBILI – Ci sono poi quei giocatori dichiarati importanti, titolari, incedibili. Il mercato però è pieno di sorprese e la Roma ha almeno un paio di nomi che fanno gola alle grandi. Il primo è quello di Osvaldo. «L’incedibilità – spiega Sabatini – è crollata come principio, ci sono fulgidi esempi. Per noi Osvaldo è un giocatore fondamentale, come lo sono tutti gli altri. Noi non vorremmo indebolire la rosa in nessun modo, fatto salvo trovarsi di fronte a circostanze che vanno valutate singolarmente. Ma in questo momento non abbiamo intenzione di cedere nessuno» . Figuriamoci uno come De Rossi. Dall’Inghilterra si parla di un’offerta di 35 milioni dal Manchester City. «De Rossi è certamente incedibile. Ma ci sono cose nel calcio che non possono essere previste. La Roma non può distaccarsi dalla realtà, la mobilità dei giocatori esiste. Se Daniele dovesse dirci di voler andare via o una società dovesse proporci una cifra a cui non si può dire no, si dovrà prendere in considerazione, non dico di cederlo ma almeno parlarne. Poi bisogna considerare che lui incarna la romanità, l’orgoglio romano, è un collagene psicologico» .
PREOCCUPAZIONE – A che punto è il piano che aveva in mente Sabatini? «Sono contento del gruppo, vedo la serenità dei giocatori e del tecnico. Vedo anche la fiducia dei nostri tifosi. L’obiettivo è voler esser forti. L’argomento scudetto non lo sfioro, non per scaramanzia, ma perchè non so ancora come sarà questa squadra. Teoricamente non abbiamo punti di sofferenza, nemmeno Zeman li vede. Siamo solidi, anche nei ricambi, ma perchè una squadra possa esser forte deve consolidare un’idea di se stessa» . E Dodò? «Non mi fa star tranquillo, ho puntato tanto sul ragazzo. Crediamo che sia un giocatore fortissimo, ma questo approccio lento non lo avevamo previsto»