

(Corriere dello Sport) – In campo si fa sentire, nonostante le gambe possano essere imballate dai ritmi di corsa che sta sostenendo nei suoi primi giorni di Roma. Mattia Destro, a soli 21 anni, è un attaccante importante, uno di quelli che potranno far parlare di sé. «Io e Totti? Con il tempo, quando ci conosceremo ancora di più, le cose andranno sempre meglio». Lo aveva detto in mattinata, prima della partita. Aggiungendo quello che poi si è verificato nel pomeriggio, in campo:«Con uno come lui è tutto più facile, basta muoversi e il pallone buono per segnare ti arriva sempre». Destro è calato a fine primo tempo, ma fino a quel momento aveva dato sostanza e fisicità all’attacco giallorosso. Stop di petto, pallone difeso benissimo, corsa, buona tecnica e senso della porta. Il prototipo dell’attaccante moderno. A volte si è incrociato con Totti, con cui ha scambiato posizione. Ma solo per alcuni minuti: il leit motiv era Destro centravanti ad attaccare la difesa avversaria in direzione della porta e il capitano a cercarlo con l’imbucata tra le gambe dei difensori. (…) Zeman ha scelto lui dal primo minuto, anche se ieri mattina aveva corso per dieci chilometri di ripetute. In panchina è finito Osvaldo, poi entrato nella ripresa.