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IL ROMANISTA Kjaer meglio di Stekelenburg

Maarten Stekelenburg

(F. BOVAIO) – La prima sorpresa dell’Europeo dell’Est è arrivata da Kharkiv, cittadina neanche troppo ridente dell’Ucraina dove la Danimarca di Kjaer ha battuto 1-0 la strafavorita Olanda del suo compagno di reparto in giallorosso Stekelenburg, poco reattivo in occasione del gol decisivo segnato al 24’ da Krohn-Dehli. La sconfitta dell’esordio mette subito in difficoltà l’Olanda in quello che è stato definito il “girone di ferro” per la contemporanea presenza anche di Germania e Portogallo, che in serata si sono affrontate in una partita vinta dai tedeschi per 1-0 con un bel gol di testa di Mario Gomez al 72’, proprio quando stava per essere sostituito da Klose. Nel finale del primo tempo i portoghesi avevano colpito la traversa con Pepe con la palla poi rimbalzata sulla linea. Un’ottima occasione per dimostrare quanto sia utile l’assistente di porta, che era lì e poteva valutare correttamente la situazione. Ma che la serata non fosse propizia per il Portogallo lo si è capito anche nel finale, quando Neuer ha sventato sventato la palla-gol di Varela dopo che un tiro-cross di Nani ha colpito ancora la parte alta della traversa della porta dei tedeschi, la cui vittoria non è stata affatto meritata.

Così Germania e Danimarca si ritrovano a braccetto in testa al girone con tre punti di vantaggio sulle rivali, costrette a batterle mercoledì, quando si giocheranno Danimarca-Portogallo e un Germania-Olanda da non perdere, visto che in caso di vittoria dei tedeschi potrebbe già mettere fuori gioco gli olandesi vicecampioni del mondo. Danimarca-Olanda di ieri, ovviamente, per i tifosi giallorossi era interessante soprattutto per il duello a distanza tra Kjaer e Stekelenburg, alla fine chiaramente vinto dal primo, autore di una prestazione assolutamente buona. Anche perché davanti aveva avversari di tutto rispetto come Van Persie (ben controllato ogni volta che è capitato dalle sue parti) Sneijder e Robben, sempre pronti ad inserirsi negli spazi. Ottimamente coadiuvato dal compagno di reparto Agger (bella partita la sua, forse da migliore in campo) Kjaer è sembrato un altro rispetto all’incerto difensore visto quest’anno con la Roma nel nostro campionato. Deciso, sicuro di sé, sempre con i tempi giusti sia nelle chiusure che negli anticipi anche per merito di un modulo (il 4-2-3-1 di Olsen) che inserendolo in una difesa a quattro finisce con il proteggerlo di più ai lati, evitandogli di rimanere solo nell’uno contro uno con l’avversario come gli è troppo speso capitato nella Roma.

Una situazione tattica, quest’ultima, dalla quale finisce spesso con l’essere danneggiato per via della sua lentezza innata, come gli è capitato anche ieri al 75’, quando si è fatto scappare Huntelaar, poi fermato dall’uscita di Andersen. Questa, però, è stata l’unica svista di una buona partita nella quale proprio lui ha calciato via dalla sua area l’ultimo pallone della speranza per gli olandesi. Ben peggio è andato Stekelenburg, che in occasione del tiro-gol in diagonale di Krohn-Dehli si è fatto addirittura passare il pallone sotto le gambe sul primo palo. Quello sul quale un portiere non dovrebbe mai subire reti. Certo, poi qualche cosa buona l’ha fatta (vedi la parata sul tiro di Eriksen al 70’), ma l’ha rovinata con altre piccole incertezze soprattutto nelle uscite alte, sulle quali è spesso rimasto a metà del guado. Indicativa, in tal senso, quella del 67’.L’impressione è che il buon Stek debba ancora superare la noia muscolare che lo affligge alla spalla e ritrovare, di conseguenza, l’antica sicurezza. Speriamo che accada presto, anche in prospettiva giallorossa

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