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GAZZETTA DELLO SPORT Play o intermedio: la Roma di Zeman studia la soluzione

Zdenek Zeman

(M.Cecchini) In quei giorni di giugno del 2008 veniva scoperta l’acqua su Marte, l’iPhone stava per essere lanciato sul mercato e Barack Obama vinceva le ultime primarie democratiche che lo avrebbero lanciato alla presidenza degli Usa. E in Italia? Tutti davanti alla tv, naturalmente, visto che la Nazionale azzurra campione del Mondo in carica, doveva difendere l’onore anche all’Europeo. Non andò benissimo, tant’è che ai quarti la Spagna — che fino a quel momento aveva avuto una sorta di complesso nei nostri confronti — ci mandò a casa ai calci di rigore. A masticare amaro per gli errori decisivi dagli undici metri furono Totò Di Natale e proprio lui, Daniele De Rossi, cioè uno degli eroi dal dischetto di Berlino 2006.

VERSO ZEMAN Adesso si riparte. Oggi Capitan Futuro salirà sull’aereo che porterà gli azzurri a Cracovia e forse penserà al tempo che è passato. Quello scudetto sfiorato nel 2008 non è mai arrivato, ma la saggezza è cresciuta e così pure il conto in banca, mentre la Roma si trova dinanzi all’ennesimo giro di boa. Stavolta la formula vincente la prova Zdenek Zeman, e molti giurano che, grazie a una preparazione fisica da marine, il centrocampista giallorosso possa definitivamente approdare ai quei traguardi sempre sognati. Già, ma in che ruolo? Nel 4-3-3 di Zeman il ruolo di centrale difensivo potrebbe appartenere a De Rossi quasi d’ufficio. Possibile, anche se c’è chi sogna in quella posizione un simil-Pirlo (Verratti?) che costringerebbe Daniele a giostrare da intermedio come in Nazionale. Meglio così?

PALLA DAVANTI Come sempre i vantaggi non sono univoci. Di sicuro a De Rossi piace di più giocare avendo la palla davanti, quindi da play basso, e così facendo la difesa zemaniana — quasi a rischio per definizione — godrebbe di una copertura maggiore. Da interno, però, il centrocampista sarebbe in grado di sfruttare al meglio anche il proprio fiuto del gol con gli inserimenti da dietro.Ma la duttilità di Daniele non finisce qui, tant’è vero che in qualche occasione non è escluso possa tornare a fare il centrale difensivo come nell’era di Luis Enrique. Tra l’altro, dopo l’infortunio di Barzagli Prandelli ieri lo ha provato proprio in difesa nel 3-5-2. Non è un caso, in fondo, che nel periodo in cui il boemo ha allenato la Lazio, come difensore centrale ha giocato anche il centrocampista australiano Paul Okon. Insomma, le soluzioni zemaniane potrebbero essere meno scontate di quello che s’immagini. E con una ulteriore variante in corso d’opera: uno scintillante Europeo da protagonista. Chissà che non sia questo il migliore «carburante» psicologico per lanciare De Rossi verso un’estate di sogni.

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