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Da mister turnover ai titolarissimi. La nuova Roma di Di Francesco

Di Francesco

[..] In molte occasioni Di Francesco ha cambiato cinque titolari a partita, ottenendo quasi sempre il risultato che cercava: una squadra ad alta intensità. I problemi, però, sono iniziati quando gli infortuni e i flop di mercato hanno tagliato drasticamente le rotazioni. I risultati sono andati in calando e la squadra ha perso fiducia, anche nel modulo. È così che, dopo una striscia di sette partite senza vittorie (3 pareggi e 4 sconfitte tra il 20 dicembre e il 28 gennaio), la Roma è passata dal 4-3-3 al 4- 2-3-1. Esperimento breve, con le vittorie contro Hellas Verona e Benevento, ma anche con il crollo nella ripresa contro lo Shakhtar Donetsk (da 1-0 a 1-2), che ha convinto Di Francesco a ritornare subito all’amato 4-3-3. Il tecnico ha fatto la sua scelta, che probabilmente sarà valida fino al termine della stagione: giocano i titolarissimi e il turnover sarà ridotto al minimo. Contro gli ucraini, per recuperare l’1-2 dell’andata, rientreranno Dzeko e Fazio(squalificati contro il Torino) al posto di Schick e Juan Jesus. L’unico altro cambio sarà Perotti per El Shaarawy. È nata così una Roma di intoccabili, ai quali Di Francesco si è legato a doppio filo. Alisson è il giocatore più impiegato: 2520 minuti in campionato più 630 in Champions (non ha giocato solo Roma-Torino di Coppa Italia). Poi ci sono Kolarov(2.307 più 630), Dzeko (2.275 più 628), Nainggolan (2006 più 610) e Fazio (2.022 più 473). Nel mercato di riparazione Di Francesco si è battuto perché Dzeko non fosse ceduto al Chelsea, trovando una preziosa sponda nella moglie del centravanti. Dzeko ha giocato – tra Wolfsburg, Manchester City e Roma – 46 partite di Champions e segnato 12 gol (4 con i tedeschi, 3 con gli inglesi e 5 con i giallorossi). Il gioco della Roma passa soprattutto da lui e dall’amico fraterno Kolarov. In mancanza di un vero regista di centrocampo, la Roma ha adattato i due balcanici al doppio lavoro. [..]

Fonte: corriere della sera

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