(L.Pelosi) Ieri la Roma ha guadagnato un punto su Napoli, Udinese e Inter. Cioè sulle squadre alle quali guardare, considerando che Milan e Juventus arriveranno davanti e che l’inferiorità della Lazio dovrebbe star scritta sulla costituzione, redatta anche da Oscar Luigi Scalfaro che se n’è andato ieri. Certo, (…), forse qualcuno ha pure inserito nelle disposizioni transitorie che ogni anno Di Vaio debba segnare contro la Roma. Pazienza, è il momento di tenere il punto. Pure quello guadagnato ieri, perché si può dire “guadagnato” grazie a Stekelenburg e perché la partita di ieri è stata un evidente passo indietro. Il secondo, dopo quello di Torino. È il momento di tenere il punto perché tra meno di una settimana se si vince con Cagliari e Inter, potrebbe essere tutto diverso. E perché se in quel che resta della partita col Catania… basta guardare la classifica per rispondersi. Ma c’è da tenere il punto perché è quantomeno strano che Daniele Conti, diffidato, ieri non sia sceso in campo da titolare nella partita che il Cagliari ha disputato con la consueta arrendevolezza contro il Milan. E perché è ancora più strano che la Roma debba giocare il recupero col Catania martedì 7, tre giorni dopo Roma-Inter, nonostante Siena-Roma sia stata messa in calendario lunedì 13. Dietrologia? No, avantologia, perché lo si dice prima, non dopo. C’è da tenere il punto proprio per questo. Perché qui in troppi non vedono l’ora di brillare di luce riflessa, dato che vivono da sempre al buio. Raggi senza sole, che dovrebbe ringraziare per essere stato toccato da Totti. (…) Teorici del pensiero debole, che già ieri sostenevano che i calciatori giocano male la domenica perché hanno fatto tardi la sera quattro giorni prima. Istruzioni per l’uso: al prossimo allenamento, chi ha giocato almeno 45 minuti, farà lavoro defaticante anche se il giorno prima sarà andato a letto alle dieci. Questa è una Roma fondata sul lavoro. E la sovranità appartiene solo al popolo, che ieri non ha fischiato né Lamela né la squadra.