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GAZZETTA DELLO SPORT La carica di Elsha e Perotti: «Roma, sei da Champions»

Perotti
Perotti

(M. Cecchini) – Il buongiorno del 2015 era stato all’insegna del Potere Nero. La Roma mordeva le caviglie della Juve capolista e la dirigenza portava a Trigoria per il sorpasso Doumbia, Ibarbo e in aggiunta Spolli. Finì che a marzo, con grande onestà, il d.s. Sabatini ammise: «È stato il peggiore mercato della mia carriera ». Ecco, a meno di ribaltoni difficili da prevedere, il tris composto da El Shaarawy, Perotti e Zukanovic ha gettato le basi per una precoce santificazione, visto che in tre partite (due per l’argentino) hanno conquistato i favori di tutto l’universo giallorosso.

SPALLETTI BENEDICE – Il primo a sorridere è Luciano Spalletti, che dei due attaccanti ieri ha detto: «Quando si cambia una squadra si hanno stimoli superiori, che ti permettono anche di andare al di là del nostro meglio. Perotti è già un giocatore maturo, ha fatto vedere in più campionati il livello di qualità che possiede. El Shaarawy si era un po’ perso, è un ragazzo che ancora deve formarsi e sicuramente l’ambiente di Roma gli farà trovare subito la scorciatoia perché non ti permette di aspettare molto tempo».

IL FARAONE – Proprio vero che El Shaarawy ha fretta, e ieri lo ha rivelato anche a «Tiki-Taka» su Italia Uno. «Felice di aver segnato già due gol, ma posso fare di meglio. Prima di venire, avevo sentito al telefono Spalletti e mi ha molto motivato. Sono venuto a Roma per dare una svolta alla mia carriera, dopo i mesi non esaltanti a Monaco. Qui si fanno allenamenti più intensi e pensavo anche all’Europeo: è uno dei miei obiettivi, ma la strada è ancora molto lunga. Dobbiamo pensare di partita in partita, la strada è lunga. Dzeko? È importantissimo per noi, ci servono i suoi gol come la sua tecnica. Perotti è molto forte, ci ha fatto fare il salto di qualità ». Insomma, con queste premesse la zona Champions non è più un miraggio. «Fiorentina, Inter e Milan sono forti: siamo tutte lì, ce la giocheremo fino alla fine. Io il Milan ce l’ho nel cuore, sono sempre un tifoso rossonero, ma ora penso ai colori giallorossi».

LA SCIMMIA – Se il Faraone ha dato disponibilità totale, Perotti non è stato da meno. «Quando arrivi e giochi subito, senti subito gran fiducia. Ora dobbiamo continuare così, non possiamo fermarci. Siamo in un bel momento, ma credo che possiamo fare meglio».

TOTTI «VECCHIETTO» – Ovvio che se qualche volto nuovo dell’attacco riesce subito ad ottenere spazio, evidentemente qualcuno della vecchia guardia è costretto a stare ai box. Negli ultimi tempi in vetrina c’è stato Dzeko, che sta cercando di ritrovare condizione e morale. Certo è che faceva impressione vedere al suo fianco in panchina anche capitan Totti, ovvero il tandem che i tifosi speravano di vedere titolari insieme ad inizio stagione. Certo è che, a questo punto della stagione il numero 10 giallorosso un anno fa aveva giocato 24 partite (tra cui 5 di Champions) e segnato 6 gol; adesso invece siamo a 5 presenze (0 in Europa) e 1 gol all’attivo. «Non gioco perché sono vecchietto», ha detto Totti a un tifoso dopo la partita con la Samp. Basteranno El Shaarawy e Perotti a non farci soffrire di nostalgia?

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