(F. Schito) Lionel Messi sorride, Alessandro Florenzi no. Pronostici rispettati per il Pallone d’Oro 2015: se lo aggiudica il fuoriclasse argentino del Barcellona, al suo quinto trionfo dopo i quattro successi consecutivi tra il 2009 e il 2012 e nessuno ne ha vinti tanti. Gli occhi dell’Italia erano tutti sulll’esterno della Roma, in gara per il Fifa Puskas Award, il trofeo che premia il gol più bello dell’anno solare: il capolavoro realizzato contro il Barcellona non basta al romanista. Sembrava potesse essere una lotta a due, anche in questo caso con Leo Messi, autore di una magia in finale di Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao, ma a spuntarla è stato il brasiliano Wendell Lira, visibilmente commosso sul palco al momento della premiazione.
«Accetto il verdetto del pubblico – ha detto Florenzi ai microfoni di Sky Sport – e sono già felice di esserci: il Brasile è più grande dell’Italia e si è visto. La prendo con filosofia e proverò a segnare un gol ancora più bello, anche se mi sembra difficile».
Per il tuttofare giallorosso quella di Zurigo è stata una serata comunque da ricordare. «Qui ci sono tanti campioni, ho vissuto la giornata con la tranquillità di un bambino al parco giochi. Mi hanno salutato quasi tutti i fuoriclasse presenti, alcuni del Real Madrid li incontrerò in Champions League e spero di segnare anche contro di loro».
Inevitabili le domande sul difficile momento vissuto dalla Roma, anche se Florenzi decide di glissare: «Penso solamente a godermi questa serata, da domani tornerò al lavoro che è l’unica ricetta per ottenere soddisfazioni personali, per il club e per i tifosi. Lo scudetto? Perché non crederci?».
A Zurigo, oltre a Rudi Garcia, era presente anche Jorge Sampaoli, uno dei candidati per la panchina romanista. Quando a Florenzi viene chiesto di un ipotetico contatto con il ct del Cile, l’esterno si lascia scappare una battuta: «Se mi ha detto che è pronto a vedermi giocare da terzino? Come no, mi si è avvicinato anche Mazzone per dirmi la stessa cosa». Il gol di Florenzi ha raccolto solo il 7,1% dei voti da parte del pubblico di tutto il mondo, mentre Wendell Lira ha superato il 46%.
Tra gli allenatori c’è stato l’acuto di Luis Enrique, che si è imposto con il 31% dei voti, superando la concorrenza di Pep Guardiola e Jorge Sampaoli. A trionfare come giocatrice dell’anno è stata Carli Lloyd.
Eletta anche la top 11 del 2015, priva di italiani: Paul Pogba è l’unico rappresentante della Serie A, in una formazione che vede ben 8 giocatori della Liga (Marcelo, Sergio Ramos, Dani Alves, Iniesta, Modric, Messi, Neymar, Cristiano Ronaldo), 1 della Bundesliga (Manuel Neuer) e 1 della Ligue 1 (Thiago Silva).